lunedì 10 ottobre 2011

S.I.M.B.A.D.: qualche trucchetto

Siamo giunti ad uno, spero, dei più utili post del mio blog. Qui scriverò tutto ciò che ho trovato particolarmente utile per svolgere il S.I.M.B.A.D.
Ovviamente io, come tanti di voi lettori, ho vissuto le tecniche “dall’interno”, attuandole cioè in prima persona, per cui io stessa mi esimo dal considerare questo post come uno scritto analitico sulla tecnica di simulazione mentale. Per quel tipo di conoscenza, vi rimando a “L’anima trascende e l’alieno trasale” (seguito di Alien Cicatrix) di Corrado Malanga, e all’altro suo documento “Simulazioni Mentali”.

Detto questo, direi che il modo giusto di considerare questi miei consigli, sarebbe vederli come delle piccole aggiuntine o delle piccole accortezze che potrebbero tornare utili al momento giusto.


Le difficoltà nel portare avanti il S.I.M.B.A.D. possono essere diverse. Nel mio caso, ma ho l’impressione che si tratti di una difficoltà abbastanza frequente, non riuscivo a portarlo avanti perché le prime volte mi addormentavo. Un altro elemento a cui porre l’attenzione sono poi le immagini interferenti, qualora si verifichino. Queste si possono manifestare prima, e quindi come impossibilità a concentrarsi, o durante la simulazione mentale, come interferenza; in questo secondo caso può trattarsi di pensieri o preoccupazioni esterne che forse sono così pervasive da non riuscire ad essere contenute nello spazio al di fuori della simulazione, talvolta invece possono anche essere provocate da alcuni dei parassiti alieni, il Lux in particolare che quando si rende conto di essere nei guai ricorre a qualsiasi debolezza o paura personale per impedire che si vada avanti.


So che alcune delle strategie potrebbero apparire scontate … Tuttavia vorrei affrontarle ugualmente, dato che la mia meticolosità nello scrivere è stata valutata positivamente da alcuni di voi.


1.       Si prova a fare il S.I.M.B.A.D. e ci si addormenta

Questo può essere dovuto in primis allo scorretto orario o posizione in cui si effettua la simulazione, alla debolezza generale che l’essere addotto comporta, o anche alla non dimestichezza nell’utilizzo di tale tecnica. Credo sia una cosa piuttosto normale che si verifica spesso, soprattutto all’inizio. Scegliamo quindi per il nostro S.I.M.B.A.D. una posizione che ci permetta di rilassarci comodamente ma che non favorisca il sonno. Se poi si ha la preferenza per la posizione distesa, magari si faccia maggiore attenzione agli orari in cui lo si fa, che non siano orari troppo tardi… sta poi ad ogni persona regolarsi e trovare il proprio momento ideale.


2.       Immagini interferenti

Per tenere a bada le immagini interferenti che mi si presentavano a volte prima oppure durante la simulazione mentale, mi è stata molto utile una piccola tecnica di gestione dei pensieri che scoprii leggendo il libro “Ipnosi” di Léon Chertok: la tecnica dello schermo vuoto. Suggerisco, per chi ha difficoltà di questo tipo, di usare questa tecnica al di fuori del S.I.M.B.A.D., come fosse un esercizio a sé che insegna prima di tutto a gestire nello spazio i propri pensieri. Una volta che si è acquisita dimestichezza con quello, le difficoltà nel S.I.M.B.A.D. dovrebbero terminare da sole, perché è stato risolto il problema alla base, non necessariamente di origine aliena. La tecnica dello schermo è molto semplice: ci si pone in una posizione comoda, si entra in uno stato di rilassamento, magari inizialmente concentrandosi sui propri respiri… in questo stato di calma distesa, con gli occhi chiusi, si inizia a visualizzare un grande schermo. Su questo schermo possiamo vedere proiettati tutti i nostri pensieri e le immagini interferenti, come si trattasse di un maxi schermo suddiviso in tanti più piccoli, ciascuno dei quali rappresenta un’immagine interferente. Ecco… quello è il casino che abbiamo in testa!

A questo punto, semplicemente si prende la prima immagine disturbante e, pian piano, la si porta fuori dallo schermo.. Fatto questo si noterà che in quel punto lo schermo è tornato vuoto.
Quando si effettua questo tipo di esercizi è importante sentire la procedura quanto più reale possibile: immaginate di poter spostare con le dita l’immagine/pensiero disturbante, nel frattempo di guardarlo mentre pian piano si sposta lasciando lo spazio vuoto dello schermo.. E’ cioè importante coinvolgere tutti i sensi per aumentarne l’efficacia.

La procedura del togliere dallo schermo le interferenze va ripetuta per tutte le immagini, pensieri, suoni, eccetera… Finché non si riesce ad avere lo schermo tutto vuoto. A questo punto ci si ferma e si osserva il lavoro fatto, il grande schermo vuoto e pulito. Ottenere un simile risultato significa che stiamo imparando a tenere a bada i pensieri, stiamo riuscendo a confinarli quando ne abbiamo bisogno… Inutile dire quindi che questo aumenta il controllo su se stessi.

Applicando questo trucchetto su me stessa, sono riuscita a bloccare le immagini disturbanti che interferivano nel corso di una simulazione mentale, senza però dover porre fine alla simulazione… un risultato niente male!


3.       La Triade

Avendo utilizzato perlopiù il S.I.M.B.A.D., quindi il metodo fai da te.. credo di aver capito che sia importante prestare attenzione ad alcuni elementi che caratterizzano le parti di sé, in particolare Anima. Anima, come sappiamo, somiglia a livello di personalità ad una bimba, curiosa di esplorare il mondo, a volte un po’ ingenua o semplicemente inconsapevole di quanto la circonda. Questo ci fa capire che per rendere più efficace la comunicazione con lei, bisogna utilizzare un linguaggio adatto ad un bimbo curioso di conoscere il mondo.

Consiglio quindi di prendersi tutto il tempo che si vuole, di fare domande tanto più semplificate quanto più si percepisce l’aspetto bambino nella propria Anima, di fare tanti esempi, facendole rivedere nel passato e facendole osservare i futuri possibili… Quando Anima in un certo senso vive le cose che le sono accadute e di cui non era cosciente, oppure prova a vivere il futuro, libera o oppressa che sia, capisce al volo e una volta che capisce il discorso che cerchiamo di farle non c’è bisogno di ripetere le cose a oltranza.

Altro elemento importante è cercare di ossevare i movimenti del corpo delle parti.

A livello pnlistico io sarei un’auditiva-visiva-cenestesica… tuttavia, il fatto che non sia in primis visiva non ha compromesso la mia possibilità di sviluppare anche quel canale, oltre anche a quello cenestesico. Questo perché, in ogni mio S.I.M.B.A.D. tipico cercavo, ancora prima di entrare nella stanza da me creata, di “ancorarmi” il più possibile… Vi faccio un esempio della mia tipica simulazione mentale (molto personalizzata… ma non è un male essere creativi!)

In uno stato di rilassamento a occhi chiusi…
“Immagino” di aprire gli occhi, ma quando li apro davanti a me vedo un vero e proprio paesaggio. Di solito appena apro gli occhi sopra di me vedo le fronde degli alberi mosse dal vento, i raggi del sole che filtrano dai rami, sento i soffi del vento tra le foglie, posso sentire il profumo della terra oppure l’odore degli alberi (a volte vedo dei pini e l’odore ovviamente è più intenso)… posso anche sentire il canto degli uccellini! Dopo questa prima scena mi alzo dalla terra dov’ero distesa, vado vicino ad uno di questi alberi e guardandomi intorno, lo tocco… ovviamente posso sentire la consistenza del tronco, di solito quest’albero sta alla destra di un grande viale pieno di foglie che da su un fiume. Dopo aver toccato il tronco inizio a camminare lungo il viale finché non arrivo vicino al fiume. Sulla destra c’è una grande cascata, riesco a sentire il rumore dell’acqua che scorre impetuosa e che si placa una volta giù, all’altezza in cui mi trovo io. Da questo grande tratto di fiume tranquillo emerge una palafitta (quella è la mia stanza), tutta in legno… su una sorta di balconcino esterno che si estende per l’intero perimetro della palafitta, vi è appoggiata una lunga scaletta che mi permette di arrivare su. Per giungere nella mia stanza del S.I.M.B.A.D. mi devo reggere su questa scala e mi devo arrampicare gradino dopo gradino… di solito arrivata in cima mi siedo sul balconcino di legno e guardo gli alberi dall’alto, oppure cammino intorno alla casa e osservo in che punto del cielo si trova il sole, se è giorno… eccetera… Poi mi avvicino alla porta e la apro… Una volta dentro guardo bene cosa c’è, come al solito posso decidere di toccare il tavolo o di sistemare le sedie.. a volte è capitato che sentissi dei profumi nella stanza, ma questo lo chiarirò nel prossimo post.


Un’altra accortezza che usavo era variare il punto di vista. Inizialmente cercavo il più possibile di vedere in prima persona, quindi il paesaggio cambiava man mano che mi spostavo… a volte in alcuni piccoli intervalli mi vedevo anche dall’esterno, come se io fossi anche una telecamera esterna per cui potevo vedere com’ero vestita e come mi muovevo, eccetera.. Nel parlare con le parti io avevo il punto di vista di me-corpo, a volte quello di una telecamera esterna, a volte quello della Triade una volta unita. Il cambio di punto di vista mi permetteva, man mano, di sviluppare al meglio la simulazione a livello visivo.

Ora penserete… che palle fare una procedura simile ogni volta! In realtà io credo che le cose si possano personalizzare... ognuno ha i suoi tempi e le sue modalità preferite  per quanto mi riguarda, trovavo molto divertente fare tutto quel percorso prima di iniziare in maniera vera e propria… ci arrivavo più distesa!


Allenando tutti i sensi sarà più facile guardare meglio le parti, notare i movimenti del volto, o un tono di voce particolare, un gesto… Nel mio caso Anima cercava di mascherare il fatto che fossi addotta con un’aria materna, protettiva, sensibile… Quando glielo chiesi direttamente mi rispose “… potresti essere coinvolta”… tuttavia guardandola bene, a impatto, c’era qualcosa che non mi convinceva… non mi guardava proprio negli occhi, non si manteneva di fronte a me ma era un po’ girata lateralmente, ed io avevo la sensazione che non mi stesse dicendo proprio tutto, o che stesse cercando di deviare dal succo della questione. Quando si hanno questi dubbi, significa che tali dubbi sono fondati. Infatti, non c’è stata una sola volta in cui ciò che Anima mi abbia detto si sia rivelato falso. In quell’occasione mi fidai delle parole… e non di tutto ciò che percepivo in modo più profondo e diretto, attraverso cioè i gesti, le emozioni, e Anima stessa. Qui si collega la fiducia in se stessi di cui scrivevo nei precedenti post, e lo sforzo di non dubitare di ciò che si percepisce, perché se c’è una nota che stona, probabilmente c'è qualcosa che non va. Nel mio caso, se quel “potresti essere coinvolta” l’avessi riformulato subito come un “sì, sei addotta” avrei risparmiato a Corrado di ri-verificare il mio TAV e forse anche qualcos’altro. Abbiamo però capito che spesso ci sono delle resistenze personali, per cui non è facile realizzare consapevolmente e da un momento all’altro di essere addotti…


Un ultimo aspetto che ritengo sia importante trattare è la forma delle parti di sé. Nel mio caso, probabilmente per via delle abduction, inizialmente le parti non erano messe molto bene. A volte possono simbolizzare forme o figure che, provando a interpretare, si rivelano un po’ meno coscienti di sé o dell’interazione che si può creare tra Anima-Spirito-Mente. Ho avuto modo di osservare, nel corso dei miei S.I.M.B.A.D, che le parti cambiavano forma, dimensioni, colore. Inizialmente nella forma originale erano delle sfere piuttosto piccole (com’era prevedibile), ciascuna del suo colore, ovvero Anima-blu, Spirito-rosso, Mente-verde. In seguito diventavano più luminose, più grandi e, in particolare Anima e Spirito, presentavano dei bagliori e dei lampi all’interno… E’ intuitivo che l’aumento di dimensioni o il cambiamento di forma in questo senso potrebbe essere interpretato positivamente. Un po’prima della conclusione del mio percorso, le parti nella loro forma apparivano come la brillantina che si usa per decorare ma molto estese, ognuna del suo colore, perché, mi spiegava Anima “così possono comunicare meglio con gli altri” (riferendosi ad altre Anime e Spiriti). Alla fine di tutto, nella sua forma originale è cambiata solo Anima… Alla sua entrata, nella mia ultima simulazione mentale per venir fuori dalle cosiddette gerarchie “superiori”, Anima non riusciva momentaneamente ad essere contenuta nella stanza, perché era una galassia ed alla sua entrata la stanza sembrò scomparire. Le altre parti conservavano la forma precedente.

Una volta entrate nella loro forma originale, al momento di specchiarsi, le mie parti assumevano una forma umana. Anima e Spirito hanno conservato invariata la loro forma, mentre un progresso si è verificato in Mente. Infatti, a differenza dei primi S.I.M.B.A.D. in cui mente somigliava a un mio caro amico, vestita con una calzamaglia alla Peter Pan, nei successivi prese finalmente le mie sembianze, indossando un bel vestito verde smeraldo. Ritengo che tali cambiamenti siano positivi e siano dovuti al miglioramento nell’interazione tra le parti di sé.
Questo si può notare non solo a livello sensoriale, ma anche a un livello più profondo ed emotivo. Così proseguendo con le simulazioni mentali ci potremmo trovare davanti a scene toccanti… Spirito che abbraccia e in un certo senso contiene Anima, che fa venir fuori la sua personalità combattiva, offuscata e indebolita dal parassita Lux eccetera, per cui… non spaventatevi se le parti cambiano nel corso del vostro percorso.. ma piuttosto, nell’osservarleemozionatevi!


Qui si conclude la parte più “tecnica” del mio blog relativa al S.I.M.B.A.D., che spero potrà essere utile a quanti, addotti, non vogliano arrendersi davanti alle difficoltà che possono incontrare nel farlo. Nel prossimo post tratterò una questione che forse interessa a molti: il mio incontro con le gerarchie superiori e il ruolo che ho avuto in quell'amara storia… A presto!

Estele

4 commenti:

  1. Salve.
    Ho provato il simbad qualche volta negli ultimi giorni (mai fatto in precedenza, è una cosa che ho scoperto da pochissimo) è il mio problema è il seguente: anima, spirito e mente sono identici, vestiti allo stesso modo. Non sapendo come immaginarli, ho pensato a tre persone vestite con pantaloni classici neri e maglietta nera. Per distinguerli, ciascuno ha una scritto la propria identità sulla maglietta. Non hanno alcuna differenza nel vestiario, nei tratti somatici o altro. Inoltre, cosa forse più importante, non rispondono affatto a nessuna domanda. Sono seduti uno accanto all'altro, guardano dritto davanti a sé senza espressione e non interagiscono in nessun modo con me. Non emettono suoni, non si muovono. Stanno lì, senza far niente. Qual è la tua opinione a tal proposito?
    Ciao e grazie

    W.S.

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  2. Bisognerebbe provare a concentrarsi su una componente alla volta e raggiungere un maggior dialogo con una componente alla volta. Si tratta di cose che inizialmente non vengono ma con la pratica una buona comunicazione con se stessi risulta facilitata. Prova a fare questo e vedi cosa ti dice ciascuna componente :-)

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  3. salve, è mai accaduto durante la sperimentazione con simbad che anima parassitata e dunque svelata dallo specchio come una larva/involucro, prima si svela essere un alieno, alto 3m, mA al momento di farlo sedere in triade attorno al tavolo, prima è immobile e poi piega il collo e si accascia come morto. dunque chiedo di entrare all'essere che fino a poco prima animava il corpo dell'alieno e ...entra un insetto marrone bruno, grande, tanto grande, ricoperto di una sostanza gelatinosa, e come avesse appena aperto il bozzolo diventa più grande, dispiega le ali e vola sul tavolo e si spezzano i piedi per quanto è grosso, poi con l'apparato boccale mi stringe il collo, ma io nn ho paura. non sembra una mantide non ha il capo a cuore nè grandi occhi. lo vedo mi stringe il collo ma non fa male lo guardo e ha due occhi piccoli, sembra una cimice uno scarafaggio, mi molla perchè il suo attacco non sortisce alcunchè, resta sul tavolo(lo copre tutto) come senza forze col dorso pieno di uova. poi lo uccidiamo con anima che finalmente un pò rimbambita entra nello studio televisivo con gli occhi gonfi. Estele se fossi così gentile da darmi un tuo parere te ne sarei davvero grata.

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