lunedì 26 settembre 2011

"Alien Cicatrix"

Ciò che mi permette di affermare con certezza che le abduction esistono, e soprattutto che se ne può uscire, definitivamente e integri, è in primo luogo la mia personale esperienza, ciò che ho visto coi miei occhi e sperimentato sulla mia pelle. Come già detto, in seguito ho ritrovato a distanza di tempo dei segni sul mio corpo legati alle abduction subite: si tratta di cicatrici che possono risalire a operazioni compiute da questi esseri per varie motivazioni tra le quali rientra l’inserimento di microchip e impianti per il controllo dell’addotto e di tutta la sua vita inclusa la sua capacità di riprodursi, secondo quanto emerge dalla casistica, compreso il mio caso.
Alcune cicatrici sono più comuni, e sono esattamente quelle che voglio mostrare a voi per diversi motivi:

in primo luogo queste fotografie rappresentano un’ulteriore aggiunta a quelle numerosissime e tutte simili che spesso abbiamo potuto vedere nelle conferenze di Corrado o dei suoi collaboratori;

in secondo luogo, per mia volontà di non creare confusione pubblicherò le foto delle cicatrici di cui sono certa ed eviterò di pubblicare foto di altre cicatrici che ho sul mio corpo che, francamente, non sono sicura possano esser fatte risalire all’abduction, nonostante a tutt’oggi io non ricordi come me le sia procurate.

Vi rimando al già citato articolo “Dopo un rapimento” e ai successivi lavori di Corrado Malanga:

fig. 1-2 cicatrice sulle dita delle mani, tra indice e medio sx;










fig. 3 cicatrice sulle dita delle mani, tra medio e anulare dx;






fig. 4-5 cicatrice sull’alluce dx; insieme alle cicatrici che si trovano sulle mani, pare vengano fatte in un’operazione di inserimento di impianti.










fig. 6 cicatrice sui genitali;





Per quanto riguarda le cicatrici incerte, si tratta di una piccola cicatrice sulla palpebra superiore sx, come una piccola incavatura sopra l’occhio, una cicatrice come una bruciatura sul polso dx e sulla gamba dx.

Non ho mai avuto modo di farmi fare una radiografia o una risonanza per avere ulteriori conferme. Inizialmente sentivo l’esigenza di farlo come a voler dare più una prova agli altri che a me stessa (per quanto mi riguarda ho la mia esperienza, per cui nessuno potrà mai convincermi di non averla vissuta). Ma a quanto pare non è facile farsi fare una radiografia “dal nulla”.
Attualmente, fuori dal problema e di ritorno nella mia vita, non sento l’esigenza di dare al mondo conferme di questo tipo. Ora sto bene così :-)

Continuate a seguirmi, a presto con nuovi aggiornamenti!!

Estele

martedì 20 settembre 2011

Battaglia contro i "demoni" 3

Corrado mi confermò che i loro veicoli avevano delle luci proprio come l’avevo descritto, mi tranquillizzò e mi diede alcune dritte per andare avanti con ciò che stavo facendo: nel prossimo S.I.M.B.A.D. avrei fatto un elenco delle cose che avevo mandato via e delle cose che erano rimaste… avrei rifatto la radiografia su Anima per osservare se ci fosse ancora qualcosa che non avrebbe dovuto esserci...


Nella mia simulazione mentale non vi era nulla che non andava, tutto era rimasto come nel primo simbad che avevo fatto, ma ne approfittai per parlare ancora una volta con le mie parti… mi presi un’oretta per spiegare bene bene ad Anima che lei è libera ma che la situazione sarebbe diventata rischiosa per tutti se si finiva per cedere in qualche modo. Lei capì, perché in fondo basta spiegare le cose per bene, a piccoli passi, facendo esperire a lei in prima persona cosa potrebbe accadere se si vien fuori dal problema, oppure se si ricade… A lei basta vedere nel tempo per rendersi conto di volere o non voler più fare una determinata esperienza. Tutto qui.


Durante la notte iniziai a fare sogni riguardanti la MAA (conosciuta come memoria aliena attiva, per ulteriori chiarimenti vi rimando ad Alien Cicatrix di Corrado Malanga, in cui viene spiegato ampiamente di cosa si tratta). Scoprii che si trattava proprio di quello ripercorrendo i sogni e facendo da sola la tecnica delle àncore, riguardando le mie mani in sogno, potevo osservare bene che non erano le mie, bensì quelle del sauroide di cui conservavo la memoria… in questo sogno mi trovavo in una zona aperta, abbattevo un ufo e dopo una corsa lungo una strada sterrata mi ritrovavo davanti a tre cilindri: in quello di destra c’era un essere che non sono mai riuscita a definire: i suoi occhi erano grandi e neri come quelli di un grigio, ma all’interno potevo vedere l’iride rosso e la pupilla nera, aveva la pelle rugosa ed era bianchiccio, pallido. Nel cilindro centrale non c’era nulla, mentre in quello di sinistra vi era l’ufo che avevo appena abbattuto, lì c’era un altro sauroide al quale dissi “stavolta prenderò io l’ufo per spostarmi”, ed un cane molto disobbediente. Un altro elemento che mi fece pensare che si trattava del sauroide, e non di me, fu il “mio” comportamento nel sonno: picchiavo questo cane e, mentre gli tenevo la bocca aperta (da notare che l’immagine di una donna che apre la bocca ad un leone rappresenta proprio la Forza, uno degli arcani maggiori dei Tarocchi) gli intimavo di stare buono altrimenti non l’avrei mai più portato con me. Pensai che il cane poteva rappresentare il grigio , che dopo quella scena andò buono buono in una macchina nera, molto grande. Non fu difficile scoprire il significato di questo sogno… accade talvolta di fare sogni riguardanti la MAA soprattutto mentre si sta lavorando per uscire dal problema.


Il giorno 17 ottobre tornarono a riprendermi. Per la prima volta mi accorsi che stava accadendo, per via della sensazione del “venir tirata su”, ancor prima di vedere il loro UFO fermo nel cielo, stavolta molto più lontano, come una luce che brillava ogni tanto. Ancora una volta ho contrastato in ogni modo quella forza finchè, per fortuna, non sono andati via…

Inoltre avevo ancora il problema delle copie che nonostante fossi reticente a distruggere (erano un’altra me, e non concepivo molto la cosa) avrei dovuto eliminare per non farmi più ritrovare da quegli esseri. Per non parlare poi del Lux che non so come, riusciva a tornare… Insomma avevo un bel lavoro da fare, ed ero piuttosto incasinata e instabile in quel periodo. Questo fu ciò che scrivevo nel mio diario qualche giorno dopo:


“20 ottobre 2009
Queste sere non sto dormendo tanto bene. Spesso mi sveglio di notte, a volte vedo ombre, ma non riesco a distinguere. Quanto vorrei che la mia volontà fosse più forte.. lo vorrei davvero tanto, perché questa situazione non mi piace per niente. L’altra notte ho fatto un simbad… non ricordo se ho fatto entrare qualcun altro oltre alla Triade.. so solo che è venuto fuori che le copie sono due, una si trovava su una delle loro navicelle, l’altra si trova sulla navicella di quello di cui ho la memoria…

Ma com’è che la mia copia si trova sulla navicella di uno che è morto?

Comunque una copia l’ho distrutta.. con una delle mie uscite di scena… esplosive: entrata il quell’involucro, ho sfondato il cilindro nel quale mi trovavo e ho spaccato ogni cosa.. quando si sono avvicinati per prendermi mi sono fatta esplodere tipo kamikaze, e mi sono ritrovata nella stanza del simbad… La mia copia sembrava me a 15 anni, non era molto bella, anche se era pur sempre un’altra “me”.

Particolari: nel simbad Anima e Spirito erano più grandi, più alti rispetto a me-corpo, Spirito più alto di Anima che poteva quasi rannicchiarsi sotto di lui. Spirito trattava Anima come se fosse la regina, con molto rispetto anche quando Anima faceva la grezza. Era molto simpatica e mi ha fatta ridere tantissimo perché quando è entrato Spirito lei faceva “ahh eccolo il mio bel fustacchione!!”. Mente era alta quanto me-corpo, e non ha più le sembianze di un mio amico, ma le mie di come sono ora, finalmente.”


Mercoledì 21 ottobre 2009 andai di nuovo a Pisa da Corrado per aggiornarlo di persona sulla mia situazione. Mi resi conto che mi era sfuggito qualcosa perché quando gli raccontai dell’eliminazione della MAA, questa appariva grigia nella radiografia su Anima… E qui Corrado notò che forse avrebbe dovuto proprio scomparire, lasciando la radiografia tutta di un unico colore. Probabilmente l’avevo danneggiata, ma non del tutto disattivata. Inoltre gli chiesi informazioni sulle cicatrici che l’addotto si ritrova addosso, non avendo mai notato nulla sul mio corpo, a parte una piccola cicatrice sul polso… Lui mi disse che spesso gli addotti si ritrovano anche dei piccoli segni tra le dita, tra l’indice e il medio ad esempio, che appaiono come dei taglietti, oppure sulle dita dei piedi… oppure sui genitali. Rimasi scioccata quando in seguito, osservando il mio corpo, ritrovai tutte queste cose di cui Corrado parlava, e la cosa più assurda ed impensabile fu non averle mai notate prima in tutta la mia vita!


La sera stessa dell’incontro con Corrado mi rilassavo con un po’ di musica: ascoltando una canzone al pianoforte che mi piace in particolar modo cominciai a piangere, e feci un disegno.

Disegnavo delle anime, come se fossero dirette verso qualcosa di più grande. Scrissi accanto a questo disegno "torno da dove sono venuta". Spesso mi è capitato di pensare a questa cosa, al fatto che esista un luogo dal quale proveniamo e quando ci pensavo provavo al tempo stesso gioia, ma anche una fortissima nostalgia come se casa mia, per non so quale motivo, mi sembrasse irraggiungibile.  Questo stato d’animo lo provavo anche ascoltando un altro tipo di musica, quella dei Pink Floyd, una sensazione che sono riuscita a definire meglio: come se riuscissi a sentire tutte le vite già vissute, o come se ci fosse qualcosa da cui proveniamo e a cui torneremo, dove c'è pace, finalmente. Le due cose forse non c'entravano l'una con l'altra, ma mi facevano sentire lo stesso senso di completezza, per questo le associavo. In quel momento di abbandono emotivo scrissi una poesia..


Giorno 21 ottobre andai a dormire piuttosto scossa.. avevo un brutto presentimento, per cui poco prima di addormentarmi, con gli occhi chiusi mi vidi piangere come una bimba chiedendo: “Anima, ma se tornano tu me lo dici?” e lei “Sì, stai tranquilla, noi siamo qui (riferendosi a Spirito e Mente)”… Feci un “sogno” che mi lasciò sconvolta. Ero nel salotto della casa in cui abitavo, seduta sul divano insieme ad altre due persone; mentre parlavamo vidi una luce nel cielo e dissi agli altri “guardate, è un UFO”.. una di queste mi disse che non era possibile, finchè l’oggetto volante si avvicinò e atterrò davanti al mio balcone… Ebbi una reazione emotiva fortissima, mi venne la nausea e mi stavo letteralmente cagando addosso. Era fermo e sembrava che da lì stesse per scendere qualcuno. Allora mi alzai di scatto, scappai in un’altra stanza dicendo “se mi cercano, non ci sono” e, pensando che avrei voluto nascondermi, presi il cellulare per chiamare Corrado… Allora mi svegliai di scatto. Inizialmente non riuscivo a muovermi ed ebbi una vampata di calore molto forte. Dopo qualche minuto una seconda vampata di calore ancor più forte e ritornai a potermi muovere. Appena mi ripresi mi dissi: “sei una stupida, torna lì e fagli il c**o!”… chiusi gli occhi, potevo rivedere l’UFO davanti al balcone, tornai là a bombardarlo con la mia energia… ma quello rimaneva fermo lì.. era come se io non gli facessi nulla.


I giorni successivi furono anch’essi molto intensi e ricchi di sogni: in uno di questi ero con mia madre (figura che spesso e volentieri rappresenta proprio Anima)… ebbi una specie di missing-time nel sogno, dopodiché chiedevo “mamma, quanto tempo è passato?” e lei piangendo mi rispondeva “quattro mesi… pensavo fossi morta, abbiamo avuto paura che tu morissi!”… quattro mesi… quattro mesi esatti furono il periodo di tempo in cui misi completamente da parte il mio interesse per l’argomento abduction, nonostante gli avvistamenti… è incredibile come ogni tassello sia in realtà il pezzo mancante dello stesso puzzle, quello della propria vita. In un altro sogno abbattevo degli UFO di diverse forme, con la mia energia, e spiegavo a mia madre che questi esseri c’erano da sempre e che dovevano finirla perché ci stavano scombinando la vita… Non riuscivo più a capire cosa stesse succedendo nonostante cercassi di fare chiarezza, mi sentivo confusa, terribilmente sola e mi sembrava quasi di impazzire. Decisi quindi di scrivere ancora a Corrado raccontandogli di quel sogno dell’UFO fermo e di quelli successivi… Contrariamente a quanto mi aspettavo, la risposta di Corrado fu la seguente:

“la situazione è direi invece positiva.
allora cominciamo dalla vampata di caldo. essa è simbolo e segno che la parte animica è molto attaccata al corpo e che sta facendo il suo lavoro. Anima quando si stacca  da al corpo una sensazione di freddo al contrario di quando si attacca. Dunque anima non si è staccata ma è solo stata attaccata ma direi che al di là della paura non si è fatta fregare questa volta.
Nel sogno il tuoi genitori, anima e spirito credevano che non ce l'avresti fatta e ti avevano persa per 4 mesi... i mesi in cui forse loro avevano perso la speranza che tu ti accorgessi. invece poi ti sei accorta ed hai abbattuto l'ufo.
Ancora non sei bravissima ma poi con il tempo impari.
Credo che sia un buon risultato tutto ciò
Malcor”


 Inutile dire quanto mi rincuorò una risposta del genere, sapere che tutti gli sforzi che avevo fatto stavano dando i loro frutti… Tuttavia Corrado non era l’unica fonte di certezza per me… prima di lui vi erano le conferme che provenivano dalla mia Triade, che sembrava essersi attivata in automatico per via di non so quale strano meccanismo… anche quando non ero cosciente degli attacchi né dell’entità che li sferrava, Anima li combatteva da sola… Accadde questo in un contesto inaspettato, in cui mi trovavo con altre persone in autobus e iniziai a vibrare fortissimo senza un motivo apparente, come se, in quel momento stessi esplodendo di calore ed energia… mi chiesi cosa diavolo stesse succedendo, per quale motivo mi sentivo così strana… e, ancora una volta come una voce interiore, Anima mi rispose “sto combattendo”… ero… esterrefatta!!!! Faceva tutto da sola!

In seguito compresi che ciò che Anima cercava di combattere in quell’occasione è l’alieno chiamato Horus, un’entità anch’essa incorporea che si avvale di contenitori che appaiono come un uccello… un volatile… una specie di pollo. Ognuno lo vede a modo suo, ma alcuni particolari illustrati da Corrado sembrano sempre presenti nelle varie descrizioni e ricostruzioni. Evidentemente anche lui aveva cominciato a rompere le scatole…


Nei giorni seguenti feci un altro sogno che ricondurrei alla MAA in cui, in casa mia mettevo a letto un sauroide che in realtà notai essere enorme: il suo corpo occupava diverse stanze ed io avevo paura che non si fosse addormentato. E’ chiara l’interpretazione anche di questo sogno… il fatto che si trovasse in casa mia nel mio letto, significa che quella figura aliena era probabilmente parte di me, per questo pensai alla MAA; inoltre, la paura che non si fosse “addormentato” forse rappresentava la mia paura di non aver spento definitivamente la MAA…

Tentai di rifare il simbad per chiarirmi le idee, ma si succedevano immagini interferenti, che mi impedivano di portare avanti la simulazione mentale. Utilizzai delle altre tecniche, che descriverò in un post apposito perché siano chiare per tutti, per riuscire a tenere sotto controllo anche le immagini interferenti. Lavorando sodo, ancora una volta ce la feci, e questo è ciò che scrissi del simbad del 26 ottobre 2009:


“Ho rifatto il simbad. Stavolta le immagini interferenti le ho subito tenute sotto controllo. Anima come al solito era radiosa: un ammasso di punti di luce ben più grande di me-corpo, di tanto in tanto potevo vedere come dei fulmini brillarle dentro. Allo stesso modo vedevo Spirito, rosso… Mente la vedevo un po’ meno luminosa, ma aveva ancora le mie sembianze.

Ho fatto entrare nella stanza il sauroide del mio sogno, il quale mi ha detto che era in me (deduco che l’interpretazione del mio sogno sia esatta) allora ho invitato Anima ad andare vicino allo schermo della radiografia. Si sono abbassate le luci, e sul suo corpo nero potevo ancora vedere, nella testa, la parte grigia della MAA. Con uno sforzo e la vibrazione, pian piano cercavo di farla diventare nera, come tutto il resto del corpo.. sentivo molto caldo nella testa in quel punto mentre lo facevo.

Poi l’ho guardata bene dall’esterno… c’erano due fili dietro la schiena, trasparenti come una ragnatela, ma erano tagliati. Ancora una volta utilizzai la vibrazione di Anima per bruciare questi fili che portavano all’interno a due piccole macchioline dietro la schiena, probabilmente chip, che ho smaterializzato… Ho chiesto ad Anima se conoscesse l’alieno Horus, e come avevo immaginato questi aveva tentato di attaccarmi ma non c’era riuscito. Allora l’ho invitato a entrare nella stanza… era dietro la porta… andai ad aprirla e… mi ritrovai davanti una figura molto alta, quasi quanto Anima, molto scura… sembrava sporgesse qualcosa dal suo volto, come una barba. Prima che cominciasse a parlare, è intervenuta Anima “qui non c’è più posto per nessuno di voi… potrai anche essere il più antico o il creatore di tutto, ma stai ben lontano da qui, tu e la tua razza”… mi sembra sempre che la mia Anima abbia una certa maturità, nonostante spesso parli a lei come ad una bambina… ho l’impressione che capisca molto più di quanto dimostri… detto questo, ancora una volta lei è scomparsa dalla stanza del simbad… ed io mi son ritrovata di là, da un’altra parte parte… era una dimensione piuttosto diversa rispetto a quella del Ringhio… qui l’interno era sul rosso, il colore del cielo infuocato al tramonto.. vedevo delle ombre del colore dell’oro, non scure come nel luogo dell’altro alieno incorporeo che avevo già eliminato. Tra le tante ombre, ho riconosciuto quella collegata alla stanza del mio simbad e l’ho fatta fuori, assorbita anch’essa come da un buco nero che ho creato per inghiottirla… Una volta proiettata di nuovo nella stanza, ho eliminato anche il suo contenitore… Stasera stavo proprio da “fulmine”… Conclusione, mi sentivo felice... E quando mi sono unita con Anima, Mente e Spirito, ho avvertito un calore fortissimo… Anima e Spirito erano molto profondi in questo simbad… Spirito ha preso le mani ad Anima e le teneva tra le sue, le accarezzava.. Anima aveva degli sguardi molto dolci…

Non mi lasceranno sola.. Ed io mi sento forte e felice… In fondo spero che quest’avventura sia finita (Anima  non vuole più farne esperienza… sapevo che aveva capito, sin dalla prima volta…).”

Ovviamente nel periodo successivo dovetti fare spesso il simbad per accertarmi di non essere ricaduta nel problema… riuscii a eliminare anche il Lux che mi ronzava attorno ma che non riusciva a riconquistarmi… diciamo quindi che ho avuto bisogno di un periodo di accertamento, di stabilizzazione se vogliamo…


Ciò che mi fa sentire felice, soddisfatta e compassionevole verso me stessa, è l’essere riuscita a superare quest’iniziale situazione senza necessitare di un’ipnosi o di una simulazione mentale guidata da qualcun altro, ma coi miei soli e sudati sforzi. Questo lavorare da sola mi ha permesso di capire in prima persona cosa funziona e cosa meno nel comunicare con le parti di se stessi, cosa fare per riuscire a impiegare la simulazione mentale, nonché quando le preoccupazioni e le "seghe mentali" superano di gran lunga la realtà dei fatti, cosa che succede molto facilmente, nello scompiglio che l’abduction crea nella vita di un addotto. Argomenti che presto tratterò, dato che l’anonimato mi consente di essere trasparente in tutto e di utilizzare ogni carta disponibile per essere d'aiuto agli addotti come me in passato, e rendere più sensibili all'argomento tutti i lettori di questo blog. Con questo resoconto della prima fase della mia battaglia, vi lascio, ringraziandovi e sperando che continuerete a seguirmi a presto!

Estele