mercoledì 15 giugno 2011

Battaglia contro i "demoni"

6 ottobre 2009


Di tanto in tanto sulla via del ritorno, ancora un po’ spiazzata, mi ripetevo “allora sono addotta… sono addotta… chissà cosa succederà ora..”. Mi stavo recando alla stazione di Pisa, quando vidi una macchia grigia attraversare il cielo davanti a me. Subito pensai che erano loro, erano riusciti subito a capire che era successo qualcosa e si erano già attivati.. ciò nonostante non diedi molto peso a quello che vidi. All’improvviso ero come diventata scettica, e volevo accertarmi bene di ogni cosa (forse perché semplicemente non riuscivo ad ammetterlo a me stessa). Ritornai a casa, sempre con una sensazione di stordimento simile a ciò che si potrebbe provare da svegli subito dopo una forte botta in testa… Cercai di non pensarci per il resto della giornata, e come al mio solito all’imbrunire ero sul balcone a fumare una sigaretta… Adoravo guardare il cielo, ma ciò che vidi in quell’occasione, lo stesso giorno che scoprii di essere addotta, fece scattare in me qualcosa: mi divampò un fuoco dentro. Affacciata al balcone, vidi una luce nel cielo… era intermittente, ma fissa in un punto… guardando bene anche intorno vidi che ce n’erano delle altre, erano delle luci intermittenti, tutte fisse nei loro punti a formare un ovale.. In quel momento, quasi senza rendermene conto, realizzai che ciò che Corrado mi aveva detto a proposito del chip era vero. Era un UFO, erano loro!

Capii che non intendevano lasciarmi libera e che come minimo sarebbero stati alquanto insistenti... questo era ciò che mi aspettavo… realizzai dunque che non potevo più permettermi alcuna esitazione, né incertezza, né di ripensare a ciò che stava succedendo… ero in pericolo… dovevo reagire… e dovevo farlo subito, in quel momento, avendoli davanti.

Senza più rimuginare su quanto stavo vedendo o sul fatto che fossi addotta, presi la situazione come un gioco e, quasi come a voler sperimentare, pensai subito: “chissà se riesco a distruggerlo... ora vedremo!”. Cominciai a concentrarmi e sentivo accumularsi nella pancia tanta di quell'energia che era quasi difficile da contenere, finché, come un'esplosione, visualizzai un enorme fascio azzurrino elettrico che usciva da me e andava a colpire proprio quelle lucine ferme lì nel cielo. Posso ancora sentire il mio corpo che vibrava forte nel produrre quella prima scarica contro di loro. Appena visualizzai il fascio d’energia arrivare al loro velivolo, da dietro queste luci ferme nel cielo emerse un ovale grigio che, muovendosi di scatto dal basso verso l’alto, sparì nel nulla. Volete sapere quale fu la prima cosa che feci subito dopo? Scoppiai in una risata e tornai in casa!!! Perché capii che forse non l’avevo distrutto, ma ero riuscita a farli scappare... e li avevo fatti scappare senza neanche aver fatto un S.I.M.B.A.D. mirato per riuscirci. Se ero riuscita a difendermi così nell’immediato, potevo farcela. Solo non avrei dovuto mollare, sino alla fine di tutto.

Nel corso della giornata, per via di questi eventi, realizzai appunto che il problema era più invasivo di quello che pensavo, e mi convinse ancor più un altro episodio che mi accadde, dopo cena, la sera stessa. Ero in bagno, e ovviamente… mi aspettavo di essere tranquilla mentre facevo i miei bisogni… invece all’improvviso sentii come se mi si fosse aperto uno spazio nell’orecchio e li sentii parlare, come se avessi un auricolare sintonizzato verso di loro.. sentivo delle voci che discutevano in una lingua che non conoscevo, ma più che discutere ringhiavano, erano incazzati neri e probabilmente si trovavano in un sotterraneo, sentivo così bene ogni cosa che potevo notare l’eco delle loro voci.


Paradossalmente, l’aver sentito parlare, da cosciente, quei “demoni” che tanto avevo temuto da bambina, non mi fece spaventare, anzi… ero ancora più agguerrita.. mi ero appena resa conto che la mia nascita e il corso degli eventi della mia vita erano stati totalmente condizionati da loro, che le mie paure più nascoste derivavano da loro, che probabilmente l’anonimato e la mancanza di ricordi della mia infanzia e in alcuni periodi della mia vita erano dovuti a loro, ora li avevo anche riconosciuti… dunque ero altamente motivata a liberarmi di loro, anche a costo di fargli molto male se non avessero voluto rinunciare a me. “Bene, avete trovato pane per i vostri denti!” pensavo.


Il giorno successivo mi trovavo in autobus: pensavo che avrei voluto capire a che tipo di rettile nello specifico appartenesse la MAA che avevo in me. In modo molto generico, cominciai a pensare alla MAA, mi concentrai su questa… e non ci misi molto a capire di chi si trattava… improvvisamente mi venne uno schifo verso tutte le persone che avevo intorno a me, e credo che se non avessi subito interrotto quei pensieri mi sarei messa a picchiare qualcuno senza alcun motivo perché iniziò a crescere in me la violenza. Capii subito che era proprio il Sauroide, una delle razze aliene più rudi, ma soprattutto violente.


Il giorno dopo, il 7, scrissi subito a Corrado:

“Salve Corrado, sono E. (utilizzo E. per definirmi). Dopo il nostro colloquio di ieri ho pensato ad alcune cose e sono arrivata a delle conclusioni, è un buon passo avanti secondo me. Parto però dall'inizio, cioè da mentre mi avviavo alla stazione per tornare a casa. Ho visto un ufo, stavolta come piccola scia grigia che si è volatilizzata presto, e ho pensato che erano già indaffarati a capire cosa diavolo fosse successo. Mi sembra che le mie percezioni siano molto, ma molto amplificate, ma non mi stupisco: come ha detto anche lei, la mappa è cambiata. Ieri sera appena uscita in balcone ne ho visto un altro, stavolta vedevo una luce che lampeggiava in cielo, all'inizio era una, poi appena scompariva questa ne vedevo lampeggiare tante altre, come una piccola costellazione che si illuminava a raffica sotto la prima luce, ogni luce sempre nel suo punto. Sentivo che volevano prendermi, allora ho cominciato subito pensando di volergli distruggere l'ufo. Ho immaginato allora una fortissima bomba di energia che partendo dalla pancia mi è venuta fuori dal petto in su, come un raggio verso di loro. Appena fatta questa cosa, ho visto lampeggiare un'altra luce sulla sinistra rispetto alle altre, che prima non aveva lampeggiato. Conclusione: dopo questa botta di energia ho visto un'ombra circolare grigia alzarsi nel cielo e sparire all'improvviso. Forse non gliel'ho distrutto, ma sicuramente gli ho impedito di prendermi, perché poi ho cominciato a ridere, molto soddisfatta, il che mi sembra indicativo. Ma non finisce qui. Prima di andare a dormire li ho sentiti, sentivo tante voci, che provenivano dalla mia testa, forse per via del chip, erano tanti, forse cinque, e invece di parlare urlavano e ringhiavano nella loro lingua, erano parecchio incazzati, non sentivo però il militare.
Come pensavamo ieri, io gli ho combinato dei casini. Innanzi tutto perché visto che ultimamente vedevo strane luci in camera mia, come delle mini-stelle cadenti, facevo una vibrazione particolare che esplodeva in tutta la stanza fino a che non sparivano… potrei avergli bruciato diversi chip inconsapevolmente. Credo abbiano preso una batosta stavolta, ma so che torneranno, anche se questo farsi vedere così spasmodico non lo capisco tanto. Sono riuscita a localizzare la MAA, e pensando alla mia MAA ho avuto all'improvviso una sorta di impulso a urlare forte e picchiare la gente che mi stava attorno... Questi dettagli mi stanno aiutando a capirci qualcosa in più, e dopo averci pensato ho avuto dolori forti proprio in quella zona della testa, che ogni tanto, adesso, ritornano. Vorrei poter ricordare tutto di prima e capire quello che sta succedendo ora, vedere tutto nella sua vera luce. Spero di farcela. Poi, credo che il sei dita che ho visto nell'ultimo SIMBAD fosse lo stesso del primo e del secondo che ho fatto e che ricordo abbastanza bene, molto alto, capelli bianchi, occhi quasi bianchi, tunica bianca, medaglione d'oro, come una catena. Nel primo e nel secondo speravo di averlo eliminato, ma in fondo sentivo che non c'ero riuscita. Forse devo ancora capire delle altre cose prima di friggerli tutti definitivamente, io voglio ricordare quello che mi è successo, ora voglio guardare, anche se so che starò male. Ad ogni modo, fatto il SIMBAD la chiamerò per dirle com'è andata. Sono anch'io speranzosa. A presto.”
 
Corrado mi rispose prontamente il giorno successivo:
 
“molto bene..
una sola nota aggiuntiva..
mi dici prima di eliminarli voglio ricordare...
non è importante. tu puoi ricordare anche senza di loro. prima li elimini e poi ricordi.. forse è meglio non credi?
hehehe
tranquilla ce la farai
come gli altri
malcor”
 
mi rassicurava leggere queste parole… e, dopotutto, Corrado aveva ragione.. c’era qualcosa di ben più urgente da fare e, per l’auto-esplorazione avrei potuto impiegare tutto il tempo che avrei voluto in seguito… cominciavo quindi a riflettere su quanto mi sarebbe convenuto rimandare per risolvere il problema…
Nei giorni successivi ricevetti visite nel sogno, da parte di quell’entità che viene definita (giustamente) Ringhio. Purtroppo per lui era un sogno lucido. In questo sogno c’era il tipo alto alto che vedevo nei miei S.I.M.B.A.D. precedenti e che non riuscivo a eliminare, soliti occhi azzurrini con la pupilla verticale, solita tunica bianca e solita tamarrissima catena d’oro al collo. Questo tizio era imbestialito, urlava, ringhiava e mi inseguiva protendendo le mani verso di me. Ben cosciente anche nel sogno, essendomi stancata di correre, come pronta risposta mi fermai e  con la mano destra innalzai davanti a me una barriera che lui non avrebbe potuto oltrepassare… peccato che lui non l’abbia vista e ci si è spiattellato contro di faccia!! In tutto ciò, dopo essermi gustata questa scena, iniziai anche a schernirlo “hai visto? Hai trovato una che ringhia più di te! Ahhhrrrrrrrr!!!!!!!! Ahhhhrrrrrrr!!!!!!!!” il sogno si concludeva con questo tizio che batteva contro la barriera tutto incazzato.


Intanto tentavo di fare il S.I.M.B.A.D. ma a volte non riuscivo a controllarlo, era spesso disturbato da immagini che non avevano alcuna attinenza con ciò che stavo facendo. Tuttavia, cedere all’inizio dell’opera non era da me, dovevo mettermi alla prova, e più trovavo difficoltà nell’attuarlo, più ci ritentavo. La pratica, e ciò che sono riuscita a realizzare col S.I.M.B.A.D., mi ha permesso di cogliere alcuni elementi che possono funzionare da trucchetti, di cui parlerò in modo approfondito quando tratterò in modo più tecnico e specifico la mia esperienza e le mie considerazioni su questa tecnica di simulazione mentale.

Il giorno 9 di ottobre decisi di ritentare, cercando di concentrarmi. La cosa incredibile è come questi esseri agiscano in un modo subdolo, per cercare di distrarre o fare in modo che ciò che si vuole non venga portato a termine: nel pomeriggio, mentre ero rilassata nella mia stanza, sentii all’improvviso come se una sorta di aspirapolvere mi stesse succhiando via qualcosa dal petto, un flusso molto forte dopo il quale ero piuttosto debole..

Tuttavia quella sera riuscii a controllare e ad eliminare le immagini disturbanti e ad andare avanti nel chiamare le parti di me: Anima: che vedevo come una grande sfera blu sfumata sui bordi e che, una volta specchiata, aveva sembianze corporee uguali a me, ma sembrava più avanti con l’età; una giovane donna sui 35 dai lunghissimi capelli biondi e gli occhi blu, sembrava molto matura, ribelle e agguerrita, anche se vestita come una principessa delle fiabe. Spirito: che vedevo come una grande sfera rossa e che in seguito assumeva le sembianze del mio cantante preferito; capelli neri lunghi ricci, vestito con una tunica rossa e bianca (… insomma… un figo spaventoso!) e infine Mente, una sfera verde smeraldo un po’ più piccola delle altre, che mi appariva con le sembianze di quel mio amico, M. col quale avevo il rapporto conflittuale e di cui parlavo nei precedenti post, un ragazzo biondo con gli occhi chiari vestito più o meno come Peter Pan, di verde.

Fu il S.I.M.B.A.D. con più ospiti in assoluto. Oltre alle parti di me, entrò il cosiddetto “essere di luce” o Lux, il Sauroide dagli occhi rossi e un militare, Kevin, il Ringhio non intimorito dal precedente incontro notturno, una Mantide e tre grigi, di cui uno più alto. Iniziai a interagire con il militare, chiedendogli chi fosse. Era chiaramente americano, sia per i lineamenti del viso, sia per il nome (a quanto pare si chiamava Kevin) ed infine anche perché non parlava italiano; mi fece capire che spesso era stato lui a portarmi dal serpentone che aveva di fianco, ma non mi convinceva troppo… nei suoi occhi vedevo una sorta di dispiacere che non riesco a spiegare, come un dispiacere rassegnato, o comunque come se non fosse proprio una sua volontà tutto ciò che faceva… decisi dunque di partire proprio liberandomi di lui, cercando di disattivare gli apparecchi che permettevano a lui e sicuramente anche al Sauroide di localizzarmi e probabilmente di rincoglionirmi. Guardando Anima, a un certo punto la vedevo come si vedrebbe un intero corpo in una radiografia. Potevo vedere i primi due chip, quello nella testa e quello dietro l’orecchio destro e, utilizzando la vibrazione, un qualcosa che solo Anima conosce e che credo possa essere definito solo attraverso di lei, li disattivai. Li sentivo bruciarsi e rimpicciolire, degradarsi.

Non appena disattivati questi chip il militare sparì.

Mi misi allora a interagire col Sauroide, che diceva poco e niente a parte blaterare qualcosa ogni tanto col suo fare spavaldo e rude, ad esempio il fatto che lui fosse responsabile della maggior parte delle mie abduction e che gli avevo fatto un po’ di casini coi chip, probabilmente danneggiandoli in qualche modo anche in precedenza e rendendo loro difficile la possibilità di localizzarmi. Ancora una volta con una vibrazione più forte, che quando partiva e si diffondeva sembrava quasi un fulmine azzurro-blu, eliminai anche lui, lo vedevo sfaldarsi in pezzi.

E’ stata poi la volta di interpellare il Ringhio, alias Sei Dita. Sebbene possa non trasparire da questo mio resoconto, questo S.I.M.B.A.D non fu certo una passeggiata… Iniziarono di nuovo le sensazioni disturbanti, stavolta diverse e molto più inquietanti: osservando la cavalletta e il Sei Dita, mi sentii molto eccitata a livello sessuale, sentivo delle contrazioni, come se mi stesse venendo voglia di fare, ehm… altro. Dovetti dedicare del tempo solo per resistere a questa pressione e superarla. Solo parlando con Corrado riuscii, in seguito, a capire che queste tattiche subdole sono quelle solitamente utilizzate dal parassita di luce, il quale fa leva proprio sull’aspetto sessuale per distrarre e scoraggiare.

Tornando al Ringhio… era molto incazzato! Mi diede conferma del fatto che era lui ad essermi venuto a trovare in sogno. Voleva avere libero accesso a me, cosa che negli ultimi giorni ero riuscita a negargli e, appena aveva capito la mia intenzione di agire quel giorno aveva tentato di indebolirmi. Ridacchiava dicendomi che troppe volte avevo cercato di eliminarlo e non c’ero riuscita, e ribadiva che non ce l’avrei fatta neanche quella volta. Non avrei mai immaginato la reazione di Anima. Se avessi potuto, l’avrei ripresa come fosse in un film per quanto era bella e al tempo stesso forte e determinata. Scattò in piedi e con delle ampie falcate si avvicinò a lui sino quasi a finirgli addosso, ma a pochi centimetri sparì. D’un tratto mi ritrovai da un’altra parte, non vedevo più la stanza del S.I.M.B.A.D., ma mi trovavo in un’altra dimensione dove era tutto buio e rosso e avevo una sensazione di soffocamento, stavo stretta, sentivo la morte in quel posto… c’erano delle ombre scure… tra queste ne beccai una particolare che evidentemente avevo riconosciuto e l’avvolsi all’interno di una sfera nera, un buco nero che si restringeva sempre più, fino a scomparire. Dopo tutto ciò, mi ritrovai proiettata nella stanza del SIMBAD, e ancora vibrazione a tutta forza per eliminare il suo spento contenitore rimasto.

Nessuna di queste azioni, però, mi diede sollievo quanto l’eliminazione dell’essere di luce, il Lux, che nella stanza era posizionato vicino a Spirito, che era evidentemente spento e affaticato. All’epoca mi era rimasto impresso il resoconto di un S.I.M.B.A.D. di un’ addotta che era riportato su Alieni o Demoni; questa ragazza era riuscita a eliminare il Lux chiedendo ad Anima di effettuare “quella vibrazione che sai tu”. E’ incredibile come strategie semplici come questa possano funzionare così bene. Feci la stessa identica cosa di quella ragazza, chiedendo ad Anima di fare “quella vibrazione che sapeva lei” contro il Lux… era talmente forte che sentivo ogni parte del mio corpo formicolare allo stesso modo di un arto addormentato, pura energia.. finché non raggiunsi il punto giusto nella frequenza di vibrazione per cui il Lux si staccò di botto e, nonostante provasse a rientrare a livello del petto, sbatteva contro di me e non ci riusciva… completai l’opera e lo fulminai letteralmente, anche se con  un po’ di fatica perché si aggirava per la stanza.

In ultimo, ancora osservando Anima come in una radiografia nera, notai che aveva qualcosa nella parte destra della testa in profondità, una macchia bianca… era la MAA. Cercai di depotenziarla con Anima, finché da bianca non diventò grigia.

Per quanto riguarda quell’essere orripilante che sembrava una Mantide, interagendo con lei, mi fece capire che da parte sua avevo subito qualche prelievo, niente di più...
Man mano che procedevo con le vibrazioni e le azioni di Anima, era più impegnativo continuare, ma non mi sentivo meno stanca… semplicemente ci mettevo di più, e finii eliminando anche la mantide assieme ai tre grigi.

Solo per realizzare questo impiegai un’ora. Impiegai un’altra ora per far capire bene ogni cosa alla mia parte animica. Ero come dissociata anche da lei, le parlavo come un punto di vista esterno, e le dicevo di guardare tutto ciò che questi esseri avevano fatto. Cercai di farla ragionare sul fatto che anche se a lei non importava di essere ripresa, tutto ciò in qualche modo finiva per danneggiare il “contenitore”, ovvero il corpo. Le feci guardare nel futuro, cosa sarebbe accaduto se ancora non si sarebbe posto fine all’abduction e, vedendosi, in quel futuro, imprigionata per sempre, spontaneamente mi disse “non voglio che succeda più”. Prima di terminare il S.I.M.B.A.D., chiesi alla mia parte animica e alle altre parti di me di avvisarmi, di farmi capire se loro avessero cercato di riprendermi… mi tranquillizzarono… mi avrebbero dato un segno.


Questa è la conclusione del resoconto del mio primo, vero, S.I.M.B.A.D:

“La conclusione è che ora la mia Triade è coesa, e nessuno cambierà questo stato di fatto. Ognuno vuol restare dov’è, prima tra tutti la mia Anima… Provava dolore anche lei per quanto mi è accaduto, e a sommi capi qualcosa l’ho ricordato. Il Sauroide mi ha detto che ho una copia ma ora che capiranno che Anima non riusciranno più a staccarla da me, cioè dall’originale, morirà da sola. Almeno spero. Ho detto alla mia Triade di stare ben allerta e di capire se torna qualcuno a rompermi le scatole. Alla prossima avventura.”

 
(..continua…)

mercoledì 8 giugno 2011

Recupero Ricordi

Come al solito in questi casi, la sera prima di andare da Corrado mi venne la febbre. Pensai che quella volta non avrei rinunciato a fare chiarezza solo per una febbricola del cavolo che tra l’altro avevo anche previsto. Così il giorno dopo, nonostante la febbre, mi misi in treno e andai a Pisa. Corrado mi fece subito una buona impressione: una persona molto simpatica e alla mano, che metteva a proprio agio. Iniziammo a parlare di argomenti generici, come gli studi universitari che facevo, e la mia vita. Corrado aveva ogni mia mail conservata, inclusa ovviamente quella del mio TAV inviatogli nel 2008: così cominciammo a riguardarlo insieme. La cosa veramente strana è che riguardandolo lì, con lui, mi vennero in mente tante di quelle cose che non riuscivo a capire come fosse stato possibile non averle menzionate e scritte prima (sembra che l’errore del 2% del TAV nel discriminare gli addotti sia dovuto a delle inconsce censure che fanno sì che i dati siano falsati) . Ad esempio, risposi negativamente alla domanda che chiedeva se avessi mai fatto sogni di tipo militare, nonostante dall'età di circa 12 anni facevo continuamente sogni ricorrenti di quel tipo: io sembravo il personaggio femminile del videogioco Resident Evil, ovvero una donna armata con una tuta di colore azzurro e blu scuro che andava in giro ad uccidere zombie ed a sparare ovunque. Dopo aver esplorato abbastanza domande, che andando avanti si scoprivano essere positive una dopo l’altra, Corrado mi chiese di scegliere un sogno a caso del tipo appena discusso.

Scelsi un sogno in cui io mi trovavo, vestita da militare ed armata, nell’ascensore della casa in cui abito, e aspettavo che si aprissero le porte per sparare agli zombie che mi avrebbero aggredita. Fu da lì che cominciò l’impiego, da parte di Corrado, della tecnica delle àncore, che mi ricordava molto un tipo di tecnica utilizzata da Sigmund Freud, il padre della psicoanalisi, di cui avevo letto qualche libro in passato: la tecnica delle associazioni libere. Individuata questa analogia, capii subito che dovevo lasciar fluire tutto quello che mi veniva alla mente in modo da facilitare il lavoro ad entrambi: e così feci.

Fermando l’immagine di me nell’ascensore e guardandomi bene dall’esterno, notavo che le mani non erano proprio le mie, erano delle mani rugose e rinsecchite; che gli occhi non erano i miei ma erano rossi e con le pupille verticali; che quella che sarei dovuta essere io, era invece una cosa senza capelli. Dopo aver visto per bene questo fermo immagine, la scena è ripartita come avviando una registrazione video: le porte dell’ascensore si aprivano e… non c’erano più gli zombie… non c’era più la porta di casa mia! Vedevo invece un lunghissimo tunnel… che sembrava sotterraneo. Percorrevo questo corridoio dall’alto per poi arrivare in una grande stanza dove c’erano degli esseri strani: alcuni sembravano dei lucertoloni, altri erano i piccoli grigi, che parlavano, ma non mi potevano vedere… ma a me non piaceva stare lì, quindi ho ripercorso il tunnel all’incontrario tornando nell’ascensore.

A quel punto, Corrado mi chiese di ripercorrere questo sogno all’indietro, sino a come ero arrivata nell’ascensore… da cui parte il momento che ricordo con più intensità emotiva e che descriverò con precisione, riportando i dialoghi che ancora ricordo dettagliatamente anche a distanza di anni.

Ripercorrendo quel sogno in rewind, potevo vedere me stessa scappare nell’ascensore dall’esterno, dal cortile di casa mia, dove avevo parcheggiato la macchina, rincasando in tarda notte da una serata con gli amici. Nei dialoghi, utilizzerò la C. per riferirmi a Corrado e la E. come riferimento a me stessa.

C.: Quanti anni hai?
E.: 21


Scappavo perché c’era una luce che mi seguiva. Guardando bene la luce, vidi che era come un raggio che m’illuminava. Intorno a me, solo il buio.

C.: e ora che succede?
E.: cerco di scappare… ma non riesco… Vedo luce… sto entrando nella luce…


Seguì una pausa in cui rimasi in silenzio e non parlavo più…

C.: ..e ora che succede?
E.: sto guardando da una finestra
C.: che cosa vedi dalla finestra?
E.: le stelle…
C.: guardati le mani
E.: non ce le ho
C.: prova a voltarti, cosa c’è dietro di te?


All’improvviso cominciai a tremare e a singhiozzare.. Stava iniziando lo sblocco emotivo totale.

E.: non voglio vedere cosa c’è dietro di me!
C.: ma tu lo sai cosa c’è dietro di te
E.: no!
C.: sì che lo sai, guarda


Voltandomi in quella scena, vidi me stessa, o meglio, il mio corpo, (io mi percepivo in alto vicino alla finestrella)

C.: c’è qualcuno con te?
E.: no…


 Ero stesa su un lettino, sembrava di ferro, con un unico piede centrale. Potevo sentire il freddo del lettino e nell’ambiente. Ero coperta da un lenzuolo bianco che mi arrivava sino al collo, ed ero nuda. Da allora non smisi più di piangere, il tutto stava ormai venendo fuori.

C.: era proprio un lettino, o era piegato come una sedia?
E.: mi sembra una specie di sedia


Infatti il ricordo del letto cominciò a sfumare diventando una specie di lettino-sedia di quelle snodabili che si vedono dal dentista.

C.: c’è qualcuno con te?
E.: (con voce tremante) sì
C.: chi c’è con te?
E.: i grigi
C.: quanti sono
E.: tre
Ero impaurita…
C.: cosa fanno?
E.: mi guarda… mi guarda!


Corrado, probabilmente sulla base della casistica precedente e conoscendo il modo di comportarsi di questi esseri, fece un movimento inclinando il volto, che allora non sapevo cosa potesse significare

C.: e come ti guarda?
E.: … basta! Basta!!


La scena di quell’occhio orribile, completamente nero e vuoto, mi terrorizzò, e lì in quel loro veicolo UFO ero spaventata e infreddolita.

C.: e gli altri, cosa fanno?
E.: uno ha qualcosa in mano
C.: che cos’è?
E.: sembra una pistola… si sta avvicinando, vuole spararmi!
C.: dove ti spara?
E.: nel naso…
C.: in quale narice?
E.: destra


Dopo questa scena, il ricordo proseguiva con me che, imbestialita, mi sollevavo all’improvviso e gettavo per terra tutti gli aggeggi che stavano su un tavolino di metallo davanti a me. Due dei grigi se ne andarono fuori, ma il terzo, che probabilmente avevo colpito nell’agitarmi, rimase per terra in posizione fetale, sveglio: il suo viso era rivolto verso di me, e anche quei vuoti occhi neri. Io, che ero di fronte a lui, lo guardavo…

C.: che cosa provi?
E.: mi fa pena… e voglio tornare a casa
C.: e come torni a casa, ti riportano loro?
E.: mi teletrasporto
Quando rimisi i piedi a terra
C.: quanti anni hai?
E.: 15.


Il ricordo finisce così. O meglio i ricordi, perchè spesso avviene che i ricordi si mescolino assieme e si fondano nella memoria.

C.: posso dirti che sei stata addotta, ma non sono sicuro che tu lo sia ancora, perché a volte le persone si ribellano a quello che gli viene fatto… quello che inseriscono con quella specie di pistola pare sia un microchip… lo sai che se è attivo loro ora ci stanno sentendo?

Lì per lì, ero sconvolta. Non tanto per la paura che avevo appena provato, quanto per il fatto che era così forte, immediata, inaspettata (perché non pensavo di nascondere dentro sensazioni di tale intensità). Inoltre, all’epoca, di fronte all’affermazione sul fatto che ci potessero sentire se il chip fosse stato ancora attivo, pensai che Corrado avesse qualche rotella fuori posto! Mi sembrava una cosa assurda, e di fatto lo è... ma il fatto che una cosa sia assurda non significa che non sia reale.

 Solo ora posso affermare che ciò che Corrado mi disse, a proposito del chip (quello recentemente definito “emozionale”), era già un primo tentativo da parte sua di spronarmi a reagire e a cercare di uscire dal problema delle abduction il più presto possibile.

Facemmo un altro “gioco”: io avrei dovuto provare a guardarmi in uno specchio. Emerse l’esistenza di qualcosa che mi faceva sentire “diversa” rispetto alle altre persone…
Pensando a questa caratteristica, in termini generali, senza provare a definirla nello specifico:

C.: com’è questa cosa che ti fa sentire diversa dagli altri?
E.: è grande!
C.: grande…
E.: e forte!
C.: prova a guardarti ancora nello specchio… cosa vedi?
E.: … un serpente!


Infatti in quel momento mi sembrò di poter sentire di nuovo la paura di Satana che nelle tante notti di quando ero più piccola mi tormentava. E la prima cosa che vidi fu, appunto, un serpente. Avendo letto in parte il libro Alieni o Demoni, pensai subito che quella figura fosse legata alla MAA (memoria aliena attiva) che era in me.
Qui finisce il lavoro di recupero ricordi tra me, che ero spiazzata e incredula, e Corrado che con la sua esperienza e le sue dritte, mi appariva come una figura rassicurante.

C.: adesso noi abbiamo solo modificato un po’ la mappa del territorio, probabilmente cambierà qualcosa.
E subito dopo:
C.: conosci la tecnica del S.I.M.B.A.D.? E’ una tecnica molto semplice che può aiutarti a uscire dal problema. Ti crei la tua stanza con le parti di te, Anima, Mente e Spirito, e puoi eliminare tutte queste cose che non vanno. Ci metti mezz’ora!


Questa filosofia molto sprint mi gasò tantissimo e, ringraziando infinitamente Corrado, che da quel momento in poi considero una persona che mi ha in un certo senso (o forse in tutti i sensi) salvato la vita, lo salutai. Mi chiedevo, dunque, se la mia mappa fosse realmente cambiata…

giovedì 2 giugno 2011

Cos'è l'abduction?

Ma in cosa consiste l’esperienza legata agli avvistamenti ed alle abduction? Una prima modalità che riporto per fare chiarezza è la cosiddetta classificazione di Hynek. (tratta da Wikipedia, l’enciclopedia libera)
La classificazione Hynek è un sistema studiato per discriminare i diversi tipi di avvistamenti di UFO. L'astrofisico statunitense di origine cecoslovacca Josef Allen Hynek identificò 6 tipi base di avvistamento, tre a distanza e tre ravvicinati. Gli avvistamenti a distanza hanno un'importanza per lo più statistica, mentre i casi di studio (per esempio sulla fisica del fenomeno) sono per lo più gli incontri ravvicinati, ovvero le osservazioni che avvengono a meno di 200 m di distanza e che offrono al testimone la possibilità di percepire il fenomeno nei suoi dettagli. Sono riportati i sei tipi di avvistamenti, le cui differenze sono semplicemente dovute a differenti possibilità di osservazione e di percezione della situazione: a seconda cioè che l'avvistamento avvenga di notte e di giorno, ad occhio nudo o tramite strumenti, a maggiore o minore distanza.


Gli avvistamenti a distanza

Luci notturne, bagliori o luci che compiono traiettorie non convenzionali per la nostra tecnologia (accelerazioni improvvise, manovre a zigzag con angoli molto stretti, ...)
Oggetti diurni, analogo del precedente con l'aggiunta della visione di corpi. In genere metallici circolari o sigariformi, capaci di movimenti che sembrano violare le leggi fisiche conosciute: velocità supersoniche senza produzione del bang sonico, arresti improvvisi seguiti da accelerazioni spaventose, stazionamenti in aria, ...
Radar-visuali, tracce sullo schermo radar di target ben definiti (con le caratteristiche dinamiche definite nei precedenti punti) con contemporanea percezione visuale (bagliori, luci od oggetti metallici), nello stesso punto del cielo scandagliato dal radar.


Gli incontri ravvicinati

Primo tipo: visione dell’oggetto non identificato, senza interazioni di natura fisica con l'oggetto stesso. L'osservazione è sufficientemente dettagliata da riuscire a distinguere eventuali cupole, oblò, nonché forma e/o bagliori e suoni (ronzii o sibili) emanati;

Secondo tipo: alla visione dell’oggetto volante non identificato, si aggiungono le manifestazioni di effetti fisici di interazione con l'ambiente e le persone quali:
-          tracce sul terreno, come per esempio i noti crop circles o le bruciature del terreno laddove è stato visto l'UFO atterrare. Spesso si hanno più punti in un terreno, disposti secondo una determinata geometria, in cui compare questo genere di fenomeno;
-          effetti elettromagnetici, subiti dalle apparecchiature elettriche ed elettroniche. Tipici esempi sono, in presenza di un incontro ravvicinato del II tipo, lo spegnimento della macchina all'improvviso, le interferenze radio o sulla strumentazione di bordo di aerei;
-          effetti luminosi insoliti, luci emanate dall'UFO in determinate direzioni con comportamento intelligente;
-          effetti sugli animali, animali spaventati per diverso tempo dopo l'avvistamento.
-          effetti sull'uomo, paralisi momentanea, senso di soffocamento, ustioni, irritazioni agli occhi.

Terzo tipo: aggiunge ai precedenti l'incontro coi presunti occupanti dell'UFO;


ESTENSIONE DELLA CLASSIFICAZIONE DI HYNEK

La classificazione Hynek si ferma alle precedenti 6 tipologie di avvistamento. Interazioni più specifiche cogli alieni non sono contemplate nella precedente, che perciò è stata estesa con le tipologie di IV e V tipo.

Quarto tipo: abduction o rapimento, cioè presunto sequestro di testimoni da parte degli occupanti dell'UFO, in genere per scopi scientifici: gli alieni somministrano al rapito test per studiare la natura umana. Di rado i rapiti descrivono il rapimento come una "chiacchierata" cogli uomini delle stelle.
Il quinto tipo (in cui il rapito è utilizzato per la creazione di una razza ibrida umano aliena tramite rapporti sessuali con gli alieni o tramite inseminazione artificiale) può, a mio parere, essere collocato nella categoria degli incontri ravvicinati del quarto tipo.


LA SINDROME DA ABDUCTION

Per quanto riguarda nello specifico l’abduction, definita anche sindrome da abduction, riporterò l’articolo di Corrado Malanga “Dopo un rapimento”, in cui illustra come sia possibile identificare, nei soggetti rapiti, alcune caratteristiche sintomatologiche:

Presenza di cicatrici:
Le cicatrici possono essere poste in vari punti del corpo tra cui segnaliamo: sotto il ginocchio, sul piano tibiale (corrispondente ad un prelievo di tessuto osseo sulla tibia e di forma circolare convessa di diametro di mezzo centimetro circa), dietro il gomito (sotto forma di piccolo taglio), dietro il padiglione auricolare (al tatto si sente come una sfera sottocutanea), sotto l’occhio (come una linea di sottile tessuto in bassorilievo), dietro la schiena (posti orizzontalmente, linee in bassorilievo anche molto lunghe 10-15 cm), sul ventre (tondi bruni di forma sempre geometrica attorno all’ombelico), sui genitali (tagli sottili), sul petto (cerchi sovrapposti muniti di centro geometrico), sulle dita delle mani o sull’alluce del piede (piccoli tagli), nell’apparato boccale interno (con sutura del piano palatale sinistro), dietro il collo (tre punti geometricamente disposti a triangolo (per probabile prelievo di midollo spinale, quello interno e per introduzione di anestetico quelli laterali), all’altezza delle spalle al centro della schiena stessa, nell’incavo tra polpaccio e coscia, dietro il ginocchio (tre punti identici a triangolo che sembrano dei nei perfettamente rotondi).
Sotto alcuni di questi segni esiste la presenza di un impianto cioè di una traccia di oggetto di varia natura identificabile radiograficamente o con la Tac (Tomografia assiale computerizzata) o l’NMR (Nuclear Magnetic Resonance).


Presenza di flash back:
L’addotto è caratterizzato, noi diremmo più propriamente perseguitato dalla presenza di immagini veloci che si alterano nella sua mente nei momenti di particolare rilassamento. Si tratta di stimoli dell’inconscio che tenta di avvisare il cosciente che qualcosa di strano è accaduto. Tali immagini vengono fuori quando uno meno se lo aspetta: quando si legge un libro, quando si guarda la televisione, quando si parla con una persona. Nel momento cioè in cui il subconscio ha allentato i controlli sull’inconscio quest’ultimo mette in atto una strategia rivelatrice di contenuti nascosti. Così per esempio, i soggetti che stanno addormentandosi si risvegliano immediatamente in preda al panico causato da qualcosa che è insito dentro di loro ed impalpabile. L’inconscio in questi casi aspetta che il subconscio si addormenti per sparare la sua cartuccia che dice… non dormire che se dormi vengono a prenderti….
I flash back scattano anche per associazione involontaria ed un’immagine vista od un odore od un rumore percepito fanno ritornare alla mente immagini di vissuti dimenticati. È normale che ciò accada poiché si sollecitano i centri legati al ricordo associativo.

Stati depressivi ciclotimici:
Tali stati prendono in consegna i nostri addotti ciclicamente e sono dovuti al fatto che i soggetti soffrono di una inconscia paura di essere ripresi senza poterci fare nulla. Questo stato porta al raggiungimento di stati depressivi che potenzialmente potrebbero condurre il soggetto a fuggire dalla realtà con qualsiasi mezzo a sua disposizione. Frenesie per i viaggi improvvisi, cambiamento di lavoro o di abitudini, suicidio. Gli addotti sono solitari fin da piccoli.

Idea di non essere di questo pianeta:

Indistintamente tutti i soggetti esaminati credono dentro il loro profondo di provenire da un’altra parte del cosmo, di avere figli sparsi su qualche pianeta e comunque manifestano un’ansia la cui causa è la permanenza sulla Terra in corpi che non gli appartengono. Quello che infastidisce i soggetti addotti non è il rifiuto della corporalità bensì la presenza della stupidità umana. E’ come se i soggetti si dicessero di non farcela più a vivere in una società in cui non ci sono valori importanti. Gli addotti sono ecologisti.

Presenza di sogni indicatori:
I sogni indicatori di situazioni particolari sono i sogni di esseri piccoli grigi e maleodoranti con occhi neri tutto pupilla, di varie fattezze con quattro o sei dita, mai cinque. Si sognano esseri alti con sei e cinque dita, mai quattro ed esseri con occhi muniti di pupilla verticale.
Sogni di basi sotterranee in cui anche militari terrestri fanno la loro parte. Sogni di avere dei figli gli alieni ed a volte di vederli. Sognare di prendere parte a strani allenamenti di tipo militare dove si è impegnati in vere e proprie azioni militari.

Azioni particolari:
Bere molti litri di acqua di seguito senza fermarsi, in altre occasioni mangiare eccessivamente salato, svegliarsi ricoperti di una strana polverina gialla che risulta fluorescente alla lampada di Wood (questo è un ulteriore test da effettuare sugli addotti), svegliarsi in una posizione inusuale o senza una parte del pigiama (per le donne quasi sempre la parte di biancheria intima). Svegliarsi con il pigiama al contrario o con una parte del pigiama o della camicia da notte ripiegata sotto il letto, vicino alla finestra o da qualche altra assurda parte della stanza.

Avvistamenti:
Gli addotti hanno sempre visto, nell’arco della loro vita molti ufo ma non hanno mai dato importanza alle molte luci notturne od altre cose viste e ricordate ma quando si va a ricordare meglio il fenomeno ci si accorgerà che il ricordo appare troncato inspiegabilmente. Di solito il soggetto si trova davanti all’ufo ma non sa come è cominciata l’esperienza e nemmeno come finisce anche se l’ufo è molto lontano.

Stati di coscienza allargati:
La presenza di stati di coscienza allargati è una prerogativa di molti addotti nei quali si instaura l’idea che l’Universo sia molto più grande ed abitato di quello che appare. Questi addotti pensano che la religione (quella cattolica per l’Italia) sia una fesseria.
Alcuni addotti sembrerebbero manifestare particolari proprietà ESP, almeno questa sarebbe una loro convinzione che comunque troverebbe conferma nel chimismo alterato della ghiandola pineale dei soggetti in questione che sarebbe stata sottoposta a bombardamenti di campi magnetici pulsati per avere il controllo della memoria e delle azioni dell’individuo. Su questo particolare aspetto della questione vedere la Ipotesi di Super Spin, ultima parte. Questi allargamenti di coscienza non sarebbero secondo noi, da attribuirsi agli alieni che ci vogliono far fare un salto qualitativo ma semplicemente ad un sottoprodotto dei rapimenti da una parte del tutto biochimico ad opera della melatonina secreta dalla pineale e dall’altro dal fatto che gli addotti dentro di loro conoscono una verità che li pone del tutto inconsciamente, su un piano sociale e spirituale più elevato.

Missing time:
Gli addotti hanno sovente momenti della loro vita che fanno fatica a ricordare od hanno completamente rimosso. Sono facilmente individuabili con opportune tecniche di PNL e sono caratterizzati dalla mancanza di cronologia delle cose fatte. In altre parole il soggetto non sa cosa ha fatto prima e cosa dopo. Non sa più mettere insieme l’intero episodio nel suo insieme e questo aspetto è da relazionarsi con il sistema di alterazione della memoria indotto dagli alieni. Si tratta di pulsazioni di campo magnetico sulla pineale come in altra sede abbiamo già detto.

Difficoltà a correlarsi con esseri di sesso opposto:
Tale difficoltà si esplica nel tentativo di avere un’attività sessuale normale ma che invece è totalmente frustrata in quanto tali soggetti non riescono ad avere un rapporto completo con il partner in quanto colpiti da paura inconscia. Sia maschi che femmine in realtà ricorderebbero quello che abbiamo definito come “aspetto della sessualità degli addotti descritti in situazioni ipnotiche” e rivivrebbero inconsciamente qualcosa che loro hanno erroneamente collocato nella sfera degli abusi sessuali.
In alcuni casi tale difficoltà si estrinseca nel rispettare, contro voglia, la volontà aliena che sarebbe contraria a permettere rapporti sessuali al rapito, quasi questo dovesse essere preservato o conservato solo per gli alieni.

In questo modo potremo contestualizzare meglio quanto seguirà nel blog. A presto!!

Qualcosa non va...

Non ero particolarmente interessata a conoscere il fenomeno abduction. Certo, vedere per caso quei programmi sui misteri in tv, oppure guardare X-Files o Men In Black, realizzare quanto noi esseri umani siamo infinitamente piccoli per poter essere gli unici viventi nell’universo, mi intrigava, mi chiedevo tante cose… ma nulla al di là di queste piccole speculazioni filosofiche.

Conobbi Corrado Malanga nel 2008 attraverso un mio amico, il quale mi parlò dei suoi interessanti studi. Insisteva sul fatto che io leggessi i suoi scritti ma, dato il rapporto conflittuale che avevo con quest'amico, quasi mi divertivo a fare tutto il contrario di ciò che mi chiedeva. Misi da parte tutto, finché non ritrovai il nome di questo professore quando andai a cercare la versione integrale di qualche ipnosi, tecnica di cui m’interessavo e di cui non ero riuscita a trovare una dimostrazione per intero. Lo ammirai subito, perché delle tante fonti che avevo consultato lui era l’unico ad aver messo su internet una versione dall’inizio sino alla fine. Più che al contenuto, ero interessata alle tecniche di induzione che impiegava. Cominciai a leggere il suo libro, Alieni o Demoni, che mi lasciò a dir poco sconcertata, perché descriveva per filo e per segno un fenomeno apparentemente assurdo e impensabile. Mossa dalla curiosità, decisi di compilare il Test di Auto-Valutazione. Era un periodo particolarmente felice per me, la tanta felicità era riuscita ad offuscare molti momenti precedenti della mia vita che quasi non ricordavo più, sfumati e lontani nella memoria quali erano. Fu quello il motivo per cui risposi negativamente a quasi tutte le domande. Ma, ovviamente, lo dico col senno di ora. Inviai il Test di Auto-Valutazione a Corrado. Ricordo ogni parola della sua risposta:
 “Il tuo test è negativo al fenomeno delle abduction ma rivela una presenza animica forte che è quella che ti rende in grado di aver percezioni più approfondite dei fenomeni che ti circondano rispetto agli altri. in particolare con la tua anima o meglio con la tua coscienza puoi girarti tutta la griglia olografica fino ad andare a trovare gli alieni dove stanno eccetera.
Insomma non ti disperare perché sei circondata da diversi. Gli uomini non sono eguali agli umani se non di fuori.”

Era il periodo in cui praticavo una sorta di meditazione con il cosiddetto “animale guida”, e mi divertivo a farmi trasportare da uno splendido cavallo alato. Una notte, visualizzando la sua immagine, salii sulla sua groppa e cominciammo a volare in alto, in alto... sempre più veloce… all’improvviso mi ritrovai una scena che mi lasciò basita: ero senza il mio animale guida, e davanti a me potevo vedere tre di quegli esserini che vengono definiti grigi.. mi guardavano senza fare nulla, mi guardavano e basta. Spaventata da quella scena aprii immediatamente gli occhi… e quello che mi successe fu probabilmente uno degli episodi della mia vita in cui ebbi più paura: mi ritrovai davanti, nel buio, una sagoma… una sagoma china sul mio letto come se si fosse sporta per guardarmi meglio… ed io non riuscivo a identificarla bene… mi venne una vampata di calore per lo spavento, ma già allora ebbi la forza di reagire e, anziché chiudere gli occhi e rifugiarmi sotto le coperte, come per tante notti della mia vita avevo fatto sino ad allora, incrociai le braccia e mi misi a fissarlo. Finché dopo qualche secondo questa figura si allontanò correndo verso la finestra, e da lì sparì…
Al contempo, avevo letto della tecnica del S.I.M.B.A.D e la praticavo. Vedevo sempre la figura di un uomo molto alto, con i capelli bianchi lunghi, gli occhi azzurrini quasi bianchi, con una tamarrissima collana che sembrava una catena d’oro. Sembrava gentile, ma non mi piaceva e in quanto intruso già allora tentavo, con l’aiuto di Anima, di farlo fuori… ma non c’era verso, tornava sempre.

Nonostante queste stranezze, la risposta rassicurante di Corrado mi tranquillizzò, così misi da parte il mio interesse per quegli argomenti. Sino a febbraio del 2009…
E’ ben noto che, se esiste un problema ed in qualche modo anziché risolverlo semplicemente lo si archivia, questo si ripresenta in modo più intenso. Evidentemente c’era qualcosa che non andava. Infatti nel febbraio 2009 mi capitò spessissimo di avvistare strani oggetti nel cielo in pieno giorno, per un totale di 5 avvistamenti nel giro di una settimana. Erano degli strani oggetti piccoli e ovali, un punto grigio nel centro con l’ovale esterno chiaro, bianco. Questi oggetti si muovevano a tratti e senza lasciare scie, si confondevano tra le nuvole, e poi li perdevo di vista. In una giornata nuvolosa ne vidi due mentre ero in compagnia di altra gente: erano al di sotto delle nuvole e a tratti si fermavano sopra di noi. Immediatamente richiamai l’attenzione del gruppetto di persone che erano lì, le quali convenivano con me riguardo al fatto che fossero veramente degli strani oggetti.

Contattai di nuovo Corrado raccontandogli di questi accadimenti: “il parere che vorrei chiederle è se considera la cosa preoccupante... ecco, io sono un po' preoccupata a dire la verità...“, gli scrissi.
Corrado, sempre molto gentile, mi chiese se avevo mai utilizzato la tecnica del S.I.M.B.A.D e mi disse che sarei potuta andare a Pisa per spiegargli meglio di questi avvistamenti, e che avrei potuto chiamarlo dopo la Pasqua per stabilire il nostro incontro. Dopo quegli episodi, gli avvistamenti terminarono, ed io archiviai la questione… e dopo Pasqua non ebbi il coraggio di chiamare Corrado… questo, insieme agli impegni universitari, ha fatto si che riuscissi a ricontattarlo solo a fine settembre del 2009. Feci una fatica immane solo per riuscire a chiamarlo: mi prendeva una sensazione strana, come una specie di timore che, ogni volta che componevo il numero, mi faceva automaticamente riattaccare. Alla fine vinsi questa tensione e riuscimmo ad organizzare il nostro incontro a Pisa. Appena riattaccai il telefono ebbi la sensazione che qualche giorno prima di andare da lui mi sarebbe successo qualcosa.
Decisi di fare un S.I.M.B.A.D. e di chiedere spudoratamente alla mia parte animica se fossi addotta. Anima mi rispose “potresti essere coinvolta”… ma glielo leggevo in faccia che mentiva… che non mi stava dicendo tutto… c’era in lei un atteggiamento quasi materno, quasi come se volesse evitare di mettermi in agitazione. Nei giorni successivi alla telefonata a Corrado, mi sentivo molto strana.

 Ecco l’ultima mail che inviai a Corrado prima di incontrarlo:
“Salve dottore, sono sempre io, la ragazza che le ha telefonato qualche giorno fa in facoltà.
A dire il vero non so di preciso perché le sto scrivendo. Forse mi prenderà per pazza quando leggerà questo mio pensiero, o forse sono solo un po' strana in questi giorni, ma volevo farle sapere alcune cose che mi stanno succedendo. La verità è che da quando l'ho chiamata la sto sognando quasi tutte le notti, sono sogni che in dormiveglia ricordo ma appena mi sveglio dimentico completamente. In più non ho dimenticato le specie di vampate in testa che sentivo prima di chiamarla, un'ansia molto forte. Mi sento febbricitante, e mi sembra che il tempo stia passando molto lentamente. Conoscendo qualcosina sui meccanismi del sogno, e avendo trovato delle cose interessanti sul mio diario che non ricordavo, ho cominciato a fare delle associazioni tra alcuni sogni che ho fatto. Il tutto sta creando in me una forte angoscia, che non riesco a spiegare da cosa derivi. Mi sto sentendo disperata, anche se fortunatamente ho avuto la possibilità di parlare anche con G., che è l'unica persona con cui mi sento libera di parlare di questo senza esser presa per matta in qualche modo, anche se è abbastanza raro che abbiamo modo di farlo. Proprio poco fa sono stata assalita dal terrore di poter uscire in balcone a guardare il cielo, ero quasi bloccata. Ho paura, e sento che scriverle di questo mio stato d'animo mi farà sentire meglio. Sto cercando di analizzare bene questo periodo, pezzo per pezzo, non voglio farmi scappare nulla. Le dirò tutto nello specifico quando potremo parlarne a voce, nel frattempo, semplicemente, grazie.
A presto.”