mercoledì 15 giugno 2011

Battaglia contro i "demoni"

6 ottobre 2009


Di tanto in tanto sulla via del ritorno, ancora un po’ spiazzata, mi ripetevo “allora sono addotta… sono addotta… chissà cosa succederà ora..”. Mi stavo recando alla stazione di Pisa, quando vidi una macchia grigia attraversare il cielo davanti a me. Subito pensai che erano loro, erano riusciti subito a capire che era successo qualcosa e si erano già attivati.. ciò nonostante non diedi molto peso a quello che vidi. All’improvviso ero come diventata scettica, e volevo accertarmi bene di ogni cosa (forse perché semplicemente non riuscivo ad ammetterlo a me stessa). Ritornai a casa, sempre con una sensazione di stordimento simile a ciò che si potrebbe provare da svegli subito dopo una forte botta in testa… Cercai di non pensarci per il resto della giornata, e come al mio solito all’imbrunire ero sul balcone a fumare una sigaretta… Adoravo guardare il cielo, ma ciò che vidi in quell’occasione, lo stesso giorno che scoprii di essere addotta, fece scattare in me qualcosa: mi divampò un fuoco dentro. Affacciata al balcone, vidi una luce nel cielo… era intermittente, ma fissa in un punto… guardando bene anche intorno vidi che ce n’erano delle altre, erano delle luci intermittenti, tutte fisse nei loro punti a formare un ovale.. In quel momento, quasi senza rendermene conto, realizzai che ciò che Corrado mi aveva detto a proposito del chip era vero. Era un UFO, erano loro!

Capii che non intendevano lasciarmi libera e che come minimo sarebbero stati alquanto insistenti... questo era ciò che mi aspettavo… realizzai dunque che non potevo più permettermi alcuna esitazione, né incertezza, né di ripensare a ciò che stava succedendo… ero in pericolo… dovevo reagire… e dovevo farlo subito, in quel momento, avendoli davanti.

Senza più rimuginare su quanto stavo vedendo o sul fatto che fossi addotta, presi la situazione come un gioco e, quasi come a voler sperimentare, pensai subito: “chissà se riesco a distruggerlo... ora vedremo!”. Cominciai a concentrarmi e sentivo accumularsi nella pancia tanta di quell'energia che era quasi difficile da contenere, finché, come un'esplosione, visualizzai un enorme fascio azzurrino elettrico che usciva da me e andava a colpire proprio quelle lucine ferme lì nel cielo. Posso ancora sentire il mio corpo che vibrava forte nel produrre quella prima scarica contro di loro. Appena visualizzai il fascio d’energia arrivare al loro velivolo, da dietro queste luci ferme nel cielo emerse un ovale grigio che, muovendosi di scatto dal basso verso l’alto, sparì nel nulla. Volete sapere quale fu la prima cosa che feci subito dopo? Scoppiai in una risata e tornai in casa!!! Perché capii che forse non l’avevo distrutto, ma ero riuscita a farli scappare... e li avevo fatti scappare senza neanche aver fatto un S.I.M.B.A.D. mirato per riuscirci. Se ero riuscita a difendermi così nell’immediato, potevo farcela. Solo non avrei dovuto mollare, sino alla fine di tutto.

Nel corso della giornata, per via di questi eventi, realizzai appunto che il problema era più invasivo di quello che pensavo, e mi convinse ancor più un altro episodio che mi accadde, dopo cena, la sera stessa. Ero in bagno, e ovviamente… mi aspettavo di essere tranquilla mentre facevo i miei bisogni… invece all’improvviso sentii come se mi si fosse aperto uno spazio nell’orecchio e li sentii parlare, come se avessi un auricolare sintonizzato verso di loro.. sentivo delle voci che discutevano in una lingua che non conoscevo, ma più che discutere ringhiavano, erano incazzati neri e probabilmente si trovavano in un sotterraneo, sentivo così bene ogni cosa che potevo notare l’eco delle loro voci.


Paradossalmente, l’aver sentito parlare, da cosciente, quei “demoni” che tanto avevo temuto da bambina, non mi fece spaventare, anzi… ero ancora più agguerrita.. mi ero appena resa conto che la mia nascita e il corso degli eventi della mia vita erano stati totalmente condizionati da loro, che le mie paure più nascoste derivavano da loro, che probabilmente l’anonimato e la mancanza di ricordi della mia infanzia e in alcuni periodi della mia vita erano dovuti a loro, ora li avevo anche riconosciuti… dunque ero altamente motivata a liberarmi di loro, anche a costo di fargli molto male se non avessero voluto rinunciare a me. “Bene, avete trovato pane per i vostri denti!” pensavo.


Il giorno successivo mi trovavo in autobus: pensavo che avrei voluto capire a che tipo di rettile nello specifico appartenesse la MAA che avevo in me. In modo molto generico, cominciai a pensare alla MAA, mi concentrai su questa… e non ci misi molto a capire di chi si trattava… improvvisamente mi venne uno schifo verso tutte le persone che avevo intorno a me, e credo che se non avessi subito interrotto quei pensieri mi sarei messa a picchiare qualcuno senza alcun motivo perché iniziò a crescere in me la violenza. Capii subito che era proprio il Sauroide, una delle razze aliene più rudi, ma soprattutto violente.


Il giorno dopo, il 7, scrissi subito a Corrado:

“Salve Corrado, sono E. (utilizzo E. per definirmi). Dopo il nostro colloquio di ieri ho pensato ad alcune cose e sono arrivata a delle conclusioni, è un buon passo avanti secondo me. Parto però dall'inizio, cioè da mentre mi avviavo alla stazione per tornare a casa. Ho visto un ufo, stavolta come piccola scia grigia che si è volatilizzata presto, e ho pensato che erano già indaffarati a capire cosa diavolo fosse successo. Mi sembra che le mie percezioni siano molto, ma molto amplificate, ma non mi stupisco: come ha detto anche lei, la mappa è cambiata. Ieri sera appena uscita in balcone ne ho visto un altro, stavolta vedevo una luce che lampeggiava in cielo, all'inizio era una, poi appena scompariva questa ne vedevo lampeggiare tante altre, come una piccola costellazione che si illuminava a raffica sotto la prima luce, ogni luce sempre nel suo punto. Sentivo che volevano prendermi, allora ho cominciato subito pensando di volergli distruggere l'ufo. Ho immaginato allora una fortissima bomba di energia che partendo dalla pancia mi è venuta fuori dal petto in su, come un raggio verso di loro. Appena fatta questa cosa, ho visto lampeggiare un'altra luce sulla sinistra rispetto alle altre, che prima non aveva lampeggiato. Conclusione: dopo questa botta di energia ho visto un'ombra circolare grigia alzarsi nel cielo e sparire all'improvviso. Forse non gliel'ho distrutto, ma sicuramente gli ho impedito di prendermi, perché poi ho cominciato a ridere, molto soddisfatta, il che mi sembra indicativo. Ma non finisce qui. Prima di andare a dormire li ho sentiti, sentivo tante voci, che provenivano dalla mia testa, forse per via del chip, erano tanti, forse cinque, e invece di parlare urlavano e ringhiavano nella loro lingua, erano parecchio incazzati, non sentivo però il militare.
Come pensavamo ieri, io gli ho combinato dei casini. Innanzi tutto perché visto che ultimamente vedevo strane luci in camera mia, come delle mini-stelle cadenti, facevo una vibrazione particolare che esplodeva in tutta la stanza fino a che non sparivano… potrei avergli bruciato diversi chip inconsapevolmente. Credo abbiano preso una batosta stavolta, ma so che torneranno, anche se questo farsi vedere così spasmodico non lo capisco tanto. Sono riuscita a localizzare la MAA, e pensando alla mia MAA ho avuto all'improvviso una sorta di impulso a urlare forte e picchiare la gente che mi stava attorno... Questi dettagli mi stanno aiutando a capirci qualcosa in più, e dopo averci pensato ho avuto dolori forti proprio in quella zona della testa, che ogni tanto, adesso, ritornano. Vorrei poter ricordare tutto di prima e capire quello che sta succedendo ora, vedere tutto nella sua vera luce. Spero di farcela. Poi, credo che il sei dita che ho visto nell'ultimo SIMBAD fosse lo stesso del primo e del secondo che ho fatto e che ricordo abbastanza bene, molto alto, capelli bianchi, occhi quasi bianchi, tunica bianca, medaglione d'oro, come una catena. Nel primo e nel secondo speravo di averlo eliminato, ma in fondo sentivo che non c'ero riuscita. Forse devo ancora capire delle altre cose prima di friggerli tutti definitivamente, io voglio ricordare quello che mi è successo, ora voglio guardare, anche se so che starò male. Ad ogni modo, fatto il SIMBAD la chiamerò per dirle com'è andata. Sono anch'io speranzosa. A presto.”
 
Corrado mi rispose prontamente il giorno successivo:
 
“molto bene..
una sola nota aggiuntiva..
mi dici prima di eliminarli voglio ricordare...
non è importante. tu puoi ricordare anche senza di loro. prima li elimini e poi ricordi.. forse è meglio non credi?
hehehe
tranquilla ce la farai
come gli altri
malcor”
 
mi rassicurava leggere queste parole… e, dopotutto, Corrado aveva ragione.. c’era qualcosa di ben più urgente da fare e, per l’auto-esplorazione avrei potuto impiegare tutto il tempo che avrei voluto in seguito… cominciavo quindi a riflettere su quanto mi sarebbe convenuto rimandare per risolvere il problema…
Nei giorni successivi ricevetti visite nel sogno, da parte di quell’entità che viene definita (giustamente) Ringhio. Purtroppo per lui era un sogno lucido. In questo sogno c’era il tipo alto alto che vedevo nei miei S.I.M.B.A.D. precedenti e che non riuscivo a eliminare, soliti occhi azzurrini con la pupilla verticale, solita tunica bianca e solita tamarrissima catena d’oro al collo. Questo tizio era imbestialito, urlava, ringhiava e mi inseguiva protendendo le mani verso di me. Ben cosciente anche nel sogno, essendomi stancata di correre, come pronta risposta mi fermai e  con la mano destra innalzai davanti a me una barriera che lui non avrebbe potuto oltrepassare… peccato che lui non l’abbia vista e ci si è spiattellato contro di faccia!! In tutto ciò, dopo essermi gustata questa scena, iniziai anche a schernirlo “hai visto? Hai trovato una che ringhia più di te! Ahhhrrrrrrrr!!!!!!!! Ahhhhrrrrrrr!!!!!!!!” il sogno si concludeva con questo tizio che batteva contro la barriera tutto incazzato.


Intanto tentavo di fare il S.I.M.B.A.D. ma a volte non riuscivo a controllarlo, era spesso disturbato da immagini che non avevano alcuna attinenza con ciò che stavo facendo. Tuttavia, cedere all’inizio dell’opera non era da me, dovevo mettermi alla prova, e più trovavo difficoltà nell’attuarlo, più ci ritentavo. La pratica, e ciò che sono riuscita a realizzare col S.I.M.B.A.D., mi ha permesso di cogliere alcuni elementi che possono funzionare da trucchetti, di cui parlerò in modo approfondito quando tratterò in modo più tecnico e specifico la mia esperienza e le mie considerazioni su questa tecnica di simulazione mentale.

Il giorno 9 di ottobre decisi di ritentare, cercando di concentrarmi. La cosa incredibile è come questi esseri agiscano in un modo subdolo, per cercare di distrarre o fare in modo che ciò che si vuole non venga portato a termine: nel pomeriggio, mentre ero rilassata nella mia stanza, sentii all’improvviso come se una sorta di aspirapolvere mi stesse succhiando via qualcosa dal petto, un flusso molto forte dopo il quale ero piuttosto debole..

Tuttavia quella sera riuscii a controllare e ad eliminare le immagini disturbanti e ad andare avanti nel chiamare le parti di me: Anima: che vedevo come una grande sfera blu sfumata sui bordi e che, una volta specchiata, aveva sembianze corporee uguali a me, ma sembrava più avanti con l’età; una giovane donna sui 35 dai lunghissimi capelli biondi e gli occhi blu, sembrava molto matura, ribelle e agguerrita, anche se vestita come una principessa delle fiabe. Spirito: che vedevo come una grande sfera rossa e che in seguito assumeva le sembianze del mio cantante preferito; capelli neri lunghi ricci, vestito con una tunica rossa e bianca (… insomma… un figo spaventoso!) e infine Mente, una sfera verde smeraldo un po’ più piccola delle altre, che mi appariva con le sembianze di quel mio amico, M. col quale avevo il rapporto conflittuale e di cui parlavo nei precedenti post, un ragazzo biondo con gli occhi chiari vestito più o meno come Peter Pan, di verde.

Fu il S.I.M.B.A.D. con più ospiti in assoluto. Oltre alle parti di me, entrò il cosiddetto “essere di luce” o Lux, il Sauroide dagli occhi rossi e un militare, Kevin, il Ringhio non intimorito dal precedente incontro notturno, una Mantide e tre grigi, di cui uno più alto. Iniziai a interagire con il militare, chiedendogli chi fosse. Era chiaramente americano, sia per i lineamenti del viso, sia per il nome (a quanto pare si chiamava Kevin) ed infine anche perché non parlava italiano; mi fece capire che spesso era stato lui a portarmi dal serpentone che aveva di fianco, ma non mi convinceva troppo… nei suoi occhi vedevo una sorta di dispiacere che non riesco a spiegare, come un dispiacere rassegnato, o comunque come se non fosse proprio una sua volontà tutto ciò che faceva… decisi dunque di partire proprio liberandomi di lui, cercando di disattivare gli apparecchi che permettevano a lui e sicuramente anche al Sauroide di localizzarmi e probabilmente di rincoglionirmi. Guardando Anima, a un certo punto la vedevo come si vedrebbe un intero corpo in una radiografia. Potevo vedere i primi due chip, quello nella testa e quello dietro l’orecchio destro e, utilizzando la vibrazione, un qualcosa che solo Anima conosce e che credo possa essere definito solo attraverso di lei, li disattivai. Li sentivo bruciarsi e rimpicciolire, degradarsi.

Non appena disattivati questi chip il militare sparì.

Mi misi allora a interagire col Sauroide, che diceva poco e niente a parte blaterare qualcosa ogni tanto col suo fare spavaldo e rude, ad esempio il fatto che lui fosse responsabile della maggior parte delle mie abduction e che gli avevo fatto un po’ di casini coi chip, probabilmente danneggiandoli in qualche modo anche in precedenza e rendendo loro difficile la possibilità di localizzarmi. Ancora una volta con una vibrazione più forte, che quando partiva e si diffondeva sembrava quasi un fulmine azzurro-blu, eliminai anche lui, lo vedevo sfaldarsi in pezzi.

E’ stata poi la volta di interpellare il Ringhio, alias Sei Dita. Sebbene possa non trasparire da questo mio resoconto, questo S.I.M.B.A.D non fu certo una passeggiata… Iniziarono di nuovo le sensazioni disturbanti, stavolta diverse e molto più inquietanti: osservando la cavalletta e il Sei Dita, mi sentii molto eccitata a livello sessuale, sentivo delle contrazioni, come se mi stesse venendo voglia di fare, ehm… altro. Dovetti dedicare del tempo solo per resistere a questa pressione e superarla. Solo parlando con Corrado riuscii, in seguito, a capire che queste tattiche subdole sono quelle solitamente utilizzate dal parassita di luce, il quale fa leva proprio sull’aspetto sessuale per distrarre e scoraggiare.

Tornando al Ringhio… era molto incazzato! Mi diede conferma del fatto che era lui ad essermi venuto a trovare in sogno. Voleva avere libero accesso a me, cosa che negli ultimi giorni ero riuscita a negargli e, appena aveva capito la mia intenzione di agire quel giorno aveva tentato di indebolirmi. Ridacchiava dicendomi che troppe volte avevo cercato di eliminarlo e non c’ero riuscita, e ribadiva che non ce l’avrei fatta neanche quella volta. Non avrei mai immaginato la reazione di Anima. Se avessi potuto, l’avrei ripresa come fosse in un film per quanto era bella e al tempo stesso forte e determinata. Scattò in piedi e con delle ampie falcate si avvicinò a lui sino quasi a finirgli addosso, ma a pochi centimetri sparì. D’un tratto mi ritrovai da un’altra parte, non vedevo più la stanza del S.I.M.B.A.D., ma mi trovavo in un’altra dimensione dove era tutto buio e rosso e avevo una sensazione di soffocamento, stavo stretta, sentivo la morte in quel posto… c’erano delle ombre scure… tra queste ne beccai una particolare che evidentemente avevo riconosciuto e l’avvolsi all’interno di una sfera nera, un buco nero che si restringeva sempre più, fino a scomparire. Dopo tutto ciò, mi ritrovai proiettata nella stanza del SIMBAD, e ancora vibrazione a tutta forza per eliminare il suo spento contenitore rimasto.

Nessuna di queste azioni, però, mi diede sollievo quanto l’eliminazione dell’essere di luce, il Lux, che nella stanza era posizionato vicino a Spirito, che era evidentemente spento e affaticato. All’epoca mi era rimasto impresso il resoconto di un S.I.M.B.A.D. di un’ addotta che era riportato su Alieni o Demoni; questa ragazza era riuscita a eliminare il Lux chiedendo ad Anima di effettuare “quella vibrazione che sai tu”. E’ incredibile come strategie semplici come questa possano funzionare così bene. Feci la stessa identica cosa di quella ragazza, chiedendo ad Anima di fare “quella vibrazione che sapeva lei” contro il Lux… era talmente forte che sentivo ogni parte del mio corpo formicolare allo stesso modo di un arto addormentato, pura energia.. finché non raggiunsi il punto giusto nella frequenza di vibrazione per cui il Lux si staccò di botto e, nonostante provasse a rientrare a livello del petto, sbatteva contro di me e non ci riusciva… completai l’opera e lo fulminai letteralmente, anche se con  un po’ di fatica perché si aggirava per la stanza.

In ultimo, ancora osservando Anima come in una radiografia nera, notai che aveva qualcosa nella parte destra della testa in profondità, una macchia bianca… era la MAA. Cercai di depotenziarla con Anima, finché da bianca non diventò grigia.

Per quanto riguarda quell’essere orripilante che sembrava una Mantide, interagendo con lei, mi fece capire che da parte sua avevo subito qualche prelievo, niente di più...
Man mano che procedevo con le vibrazioni e le azioni di Anima, era più impegnativo continuare, ma non mi sentivo meno stanca… semplicemente ci mettevo di più, e finii eliminando anche la mantide assieme ai tre grigi.

Solo per realizzare questo impiegai un’ora. Impiegai un’altra ora per far capire bene ogni cosa alla mia parte animica. Ero come dissociata anche da lei, le parlavo come un punto di vista esterno, e le dicevo di guardare tutto ciò che questi esseri avevano fatto. Cercai di farla ragionare sul fatto che anche se a lei non importava di essere ripresa, tutto ciò in qualche modo finiva per danneggiare il “contenitore”, ovvero il corpo. Le feci guardare nel futuro, cosa sarebbe accaduto se ancora non si sarebbe posto fine all’abduction e, vedendosi, in quel futuro, imprigionata per sempre, spontaneamente mi disse “non voglio che succeda più”. Prima di terminare il S.I.M.B.A.D., chiesi alla mia parte animica e alle altre parti di me di avvisarmi, di farmi capire se loro avessero cercato di riprendermi… mi tranquillizzarono… mi avrebbero dato un segno.


Questa è la conclusione del resoconto del mio primo, vero, S.I.M.B.A.D:

“La conclusione è che ora la mia Triade è coesa, e nessuno cambierà questo stato di fatto. Ognuno vuol restare dov’è, prima tra tutti la mia Anima… Provava dolore anche lei per quanto mi è accaduto, e a sommi capi qualcosa l’ho ricordato. Il Sauroide mi ha detto che ho una copia ma ora che capiranno che Anima non riusciranno più a staccarla da me, cioè dall’originale, morirà da sola. Almeno spero. Ho detto alla mia Triade di stare ben allerta e di capire se torna qualcuno a rompermi le scatole. Alla prossima avventura.”

 
(..continua…)

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