martedì 26 luglio 2011

Battaglia contro i "demoni" 2

Mi chiedevo se ciò che Corrado mi disse a Pisa si sarebbe realizzato: se, cioè, fosse davvero così semplice uscire dal problema semplicemente parlando con le parti di se stessi… Fu nei giorni successivi, quando si verificarono quelli che io definirei degli umani miracoli, che capii tutto. Capii che la fiducia per ogni cosa non avrei più avuto bisogno di riporla in un dio, in una persona che si fa portavoce di una qualsiasi morale o ideologia, ma solo in me stessa. Per quanto quest’affermazione possa avere un che di edonistico, non è questo il significato che vorrei passasse. Per riporre la fiducia solo in me stessa, non intendo il chiudersi nel guscio delle proprie ragioni e autogiustificarsi per ogni cosa, quello no… quello sarebbe come morire dentro, così non si va più avanti, non si progredisce ed io, come avrete capito, sono ancora una grande empirista, mi piace sbattere con la mia testa sulle cose, viverle. Ciò che io intendo, è che è importante, spesso, non porsi dei dubbi su se stessi e sulle proprie percezioni, dubbi dovuti ad esempio alle proprie incertezze personali o a quelle che la realtà di cui ci circondiamo crea in noi. So che non è per niente facile, e spesso anch’io nella mia “avventura” per uscire dal problema mi sono sentita persa… piena di incertezze, insicura su cosa sentivo.. ma quello che mi successe mi aiutò a ristabilire un punto fermo e una collocazione: a capire veramente chi sono.


Pochi giorni dopo quel primo S.I.M.B.A.D., la sera del 12 ottobre 2009, ero uscita per fare delle compere. In quei giorni ero un po’ tesa dopo ciò che era successo ma, ciò nonostante, riuscivo tranquillamente a far fede agli impegni universitari (ero molto impegnata con lo studio per un test di ammissione e la mia laurea) e al resto della mia vita. Mentre passeggiavo per strada, all’improvviso avvertii una voce interiore che mi diceva


 “..Stai attenta...”


… Non ci potevo credere.. Forse era vero che la Triade mi aveva ascoltata, forse proprio in quel momento mi stava avvertendo! Senza farmi prendere dal panico, ma ancor più allerta perché se si era verificata una cosa simile probabilmente sarebbe successo qualcosa di strano, continuai a fare le mie spese. Mentre ero sulla strada del ritorno, all’improvviso ebbi una sensazione stranissima. Mi sentii tirare forte verso l’alto, come si potrebbe sentire un bimbo quando viene preso in braccio da dietro; solo che io non sentivo una forza fisica che mi tirava, era come se stessi per levitare, come una “forza” uniforme e non ben identificata (nel senso che non mi tirava da un solo punto del corpo, ma da ogni parte) che mi portava verso l’alto. Avvertendo questa sensazione stranissima, la prima cosa che feci fu alzare il naso per aria e guardare proprio in un punto nel cielo… a due isolati da me, abbastanza vicino, vidi un UFO, ed era la prima volta che lo vedevo così bene: era grigio e grande quanto una monetina da 1 cent, come forma era simile agli UFO circolari che si vedono nella scena finale in Men In Black sulle due torri; delle luci rosse circondavano tutto il perimetro, mentre al centro vi erano delle luci bianche, tre, intermittenti. Per un momento rimasi quasi affascinata, mi chiesi come sarebbe stato se mi fossi lasciata andare e avessi vissuto coscientemente l’abduction. Subito ripensai a Corrado, al fatto che si trattava di un fascino apparente, perché se mi avessero presa mi avrebbero di nuovo rincoglionita, e mi avrebbero risistemata… per cui cercai di concentrarmi e di contrastare quella forza che mi tirava su… dovevo lottare per rimanere giù. Ancora una volta presi la situazione come un gioco e, pensando che parlando mentalmente loro avrebbero potuto sentirmi, pensai verso di loro “c******i, potete stare lì a provarci anche per ore… non ce la farete a riprendermi”: quanto più si verificavano questi eventi, e quanto più ne capivo la gravità, tanto più m’ incazzavo. Iniziai subito a sentirmi meglio, nonostante l’UFO fosse ancora lì fermo, ed appena mi sconcentravo mi sentivo ri-tirare verso l’alto; quando mi sentii abbastanza sicura, cominciai a camminare, guardando di nuovo in quel punto di tanto in tanto, per vedere se fosse ancora lì. Alla fine mi scocciai di stare lì a fissarlo, e rientrai in casa, e la sensazione del venir tirata su andò avanti per circa 5 minuti, potevo sentirla anche quando parlavo con altre persone… finchè non terminò: probabilmente l’UFO si era ritirato (e neanche questa volta ce l’avevano fatta!!!!).


Appena finito di distrarmi con altre persone che vivevano con me, andai in camera e scrissi subito un resoconto di quello che avevo visto: non mi sentivo sicura di poter parlare con le altre persone, ma al contempo avevo un bisogno incredibile di buttar fuori tutto quello che mi era successo, e questa è la pagina del mio diario di quel giorno:


“12 ottobre 2009    h. 19.45
Ne ho visto uno. Stavano tornando a riprendermi. Stavolta l’ho visto bene. La mia triade quindi mi ha ascoltata, proprio come avevo chiesto loro di fare; mi viene da piangere per questo. Farò un disegno di quello che ho visto…


era grigio, sembravano due dischi complementari, luci rosse, c’erano anche delle luci bianche nel mezzo. Può essere che han provato a prendermi per circa 5 minuti? Se cominciavo a fantasticare cominciavo a sentirmi leggera, anche se parlavo con la mia coinquilina?
Sembrava quello di Men In Black…! Merda… Spero di essere riuscita a restare qui… Io ce l’ho messa tutta… Non l’avranno vinta con me ancora. Devo resistere e farmi forza. Posso farcela.”

Da quella sera le cose cominciarono a muoversi, cominciai a prendere la strada della fiducia in me stessa: ero così felice e commossa, piena di compassione per me stessa perché le parti di me avevano comunicato con successo, e sbalordita perché una tecnica di simulazione mentale come il S.I.M.B.A.D. aveva funzionato nella realtà quotidiana; e, desiderosa di capire cosa fosse successo quella sera, decisi di applicare la stessa tecnica poche ore dopo.


Anche nella mia stanza del S.I.M.B.A.D. cominciavano a emergere dei cambiamenti: per la prima volta vedevo nella parte destra della stanza, un bel camino acceso, e di fronte alla porta un quadro di un paesaggio naturale; accanto al quadro un grande specchio in ebano che sembrava quasi nero e tutto lavorato nello stile in cui si lavora il ferro battuto. Di fronte allo specchio, più distante, un tavolo anch’esso in ebano lavorato. Come al solito feci la procedura del far entrare le parti una ad una, farle specchiare, e così via; Anima, Mente e Spirito, li vedevo come un insieme di punti di luce, molto più splendenti, così splendenti che la stanza si riempiva dei loro colori. Spirito affermava che c’era ancora un essere di luce che cercava un momento di mia debolezza per riattaccarmi; Mente stava bene, il Ringhio non si era più fatto vivo. Chiedendo ad Anima di farmi rivedere la scena del tentativo di abduction di quella sera, riuscii a vederla come fosse il nastro di un film: potevo vedere un fascio di luce che partiva dall’UFO e mi colpiva, e che ero stata sollevata in due momenti diversi, ovvero appena l’avevo visto e mentre ero nelle scale per tornare a casa. Fu un S.I.M.B.A.D. molto intenso, piansi tanto ringraziando la triade per avermi veramente avvertita del pericolo, chiedendo di rendermi più sensibile e capace di vedere ed affrontare tutto ciò che sarebbe accaduto. Effettuai una vibrazione, che all’epoca definivo la “vibrazione anti-alieno”… si trattava di un giochino che facevano le parti di me quando si univano, poco prima della fine del S.I.M.B.A.D.: una vibrazione che avrebbe dovuto ogni volta ripulire qualsiasi cosa, come la scansione effettuata da un anti-virus per pc.


Nel resoconto su ciò che avevo appena fatto, concludevo:
“Mi sento come dopo aver fatto il primo S.I.M.B.A.D., solo non leggera come allora, forse perché mi sto abituando allo stato di fatto di ora, cioè essere libera. E ora, col cazzo che mi fottono. Mi sento più forte che mai. Al prossimo aggiornamento”.


Nonostante non me la stessi cavando male, talvolta mi sentivo confusa, non riuscivo a capacitarmi su quanto stava succedendo e spesso qualcosa in me mi ripeteva che non era il momento di pensarci, ma solo di combattere… Stati d’animo che traspaiono chiaramente nella mail che inviai a Corrado come resoconto di quanto era successo in quei giorni:

14 ottobre 2009
“Salve Corrado, sono E.. Le scrivo per dirle che sto sperimentando un po'di ciclotimia, ma tengo duro. La triade collabora, riesco a sentire i tentativi di abduction e più o meno chiaramente Anima mi comunica un po' prima quando si stanno per verificare. Da quando ho fatto il simbad, venerdì 9, ne ho contati un totale di 3, di cui uno sicuro: sono riuscita a vedere precisamente il loro ufo, e in simbad che i raggi sono partiti dallo stesso ufo in due momenti differenti: era a due isolati di distanza e pareva abbastanza vicino, lo vedevo grande quanto una monetina da 1 cent lì in alto. Ne ho fatto un disegno, ma la cosa che volevo chiederle (più che altro per sapere se non sto sbarellando di testa) è se è possibile che i loro veicoli abbiano delle luci. Quello che ho visto bene aveva delle luci rosse lungo il perimetro inferiore circolare, e delle luci chiare, credo sul giallino, intermittenti. Dato che in questi giorni ne sto vedendo parecchie di queste luci fisse in cielo, certe volte penso che forse sto facendo anche un po' di confusione... spero che non riescano a prendermi, io ce la sto mettendo tutta per stare ben piantata qui sulla terra. Spirito mi aiuta, è come se mi dicesse ogni momento che non è tempo di abbattermi o piangere ma di lottare e resistere e basta. Sto facendo dei simbad di assestamento ora che dovrei essermi un po' ripulita, e dalla creatività è venuta fuori la "vibrazione anti-alieno", una vibrazione che faccio quando Anima, Mente, Spirito e Corpo siamo un tutt'uno, una scansione rapida con intervento antivirus incluso, spero serva a qualcosa. Grazie. A presto.”

continua…

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